PALERMO – L’emergenza coronavirus da’ il via allo smart working anche alla Regione Siciliana. Una direttiva firmata dall’assessore regionale alle Autonomie locali e alla funzione pubblica, Bernadette Grasso, e dal dirigente Generale ad interim del dipartimento Funzione pubblica e del personale, Giovanni Bologna, disciplina il cosiddetto ‘lavoro agile’, ovvero da casa. I dipendenti regionali possono presentare domanda al dirigente Generale del proprio dipartimento o ufficio, che dovra’ decidere se accettare la richiesta. La direttiva, secondo quanto ha avuto modo di appurare la Dire, prevede che, “in via eccezionale e provvisoria” e “in concomitanza con il perdurare dello stato di emergenza derivante dalla diffusione del Covid-19”, i dipendenti della Regione possano essere autorizzati a svolgere la propria prestazione “in modalita’ agile”. La direttiva, in considerazione delle “speciali disposizioni varate a livello nazionale”, prevede che lo smart working possa essere adottato “senza distinzione di categoria di inquadramento o di tipologia di rapporto di lavoro”. La Regione, che aveva gia’ individuato un percorso per discutere dello ‘smart working’ con i sindacati, ha dovuto accelerare vista l’emergenza sanitaria: stabilita, comunque, una fase istruttoria all’interno dei singoli dipartimenti “per individuare le attivita’ o segmenti di attivita’ che possono essere svolte in modalita’ agile”. Bisognera’ quindi individuare quali settori della macchina amministrativa regionale potranno essere interessati dalla delocalizzazione del lavoro: tutto cio’ in base alle “caratteristiche intrinseche” dell’attivita’ e alle “condizioni specifiche in cui opera la struttura di riferimento”. Le richieste, intanto, possono gia’ partire ma il dipartimento Funzione pubblica ha comunque individuato delle categorie di lavoratori che avranno priorita’ nello ‘smart working’: gli affetti da patologie che potrebbero essere esposti a un maggiore rischio di contagio, i lavoratori con figli disabili, le donne che si trovano nei tre anni successivi alla conclusione del congedo di maternita’ e i dipendenti su cui grava la cura dei figli minori. Il dipendente regionale che lavorera’ da casa si impegnera’ comunque a essere reperibile nella fascia oraria concordata con l’Amministrazione e dovra’ comunicare al proprio ufficio le ragioni che lo costringono a un eventuale allontanamento della sede di lavoro individuata