Dalla provincia

San Cataldo. Nella sala “Borsellino” si svolgerà il Congresso cittadino del Partito Democratico.

SAN CATALDO. Venerdì 6 marzo, alle ore 18:30, si terrà presso la sala “Borsellino” il congresso del Partito Democratico di San Cataldo di cui è segretario uscente Gabriele Amico e vice segretario uscente Marco Andaloro (nella foto). I tesserati avranno modo di votare la nuova segreteria, ma sarà anche un’occasione di confronto e di riflessione. In tal senso invitiamo tutti i partiti e movimenti, ma anche tutti i nostri concittadini, a dare il proprio contributo per costruire una visione comune sul futuro della Città.

San Cataldo affronta uno dei periodi più difficili e complessi della propria storia, a seguito del commissariamento per infiltrazioni mafiose e del contestuale dissesto finanziario, cui si aggiunge una crisi economica e sociale senza eguali che ha investito la Sicilia negli ultimi anni. Il congresso del Pd vuole dunque essere l’occasione di discussione con chi ha a cuore il futuro di San Cataldo. In questi giorni sono state avanzate delle porposte concrete ai commissari, a seguito della collaborazione con diversi cittadini, sulla questione TARI, sul progetto delle strisce blu, sull’assenza di eventi, sulla riduzione dei contributi per finalità sociali. Intendiamo continuare, dopo la partecipazione al “Tavolo permanente di confronto propositivo”, con la realizzazione di un progetto che possa portare i cittadini ad essere nuovamente protagonisti della vita politica e sociale, avviandoci così verso una nuova stagione per la città di San Cataldo.

Oltre alla scelta degli organismi cittadini il congresso affronterà le sfide del partito a livello provinciale e regionale, con la presenza del candidato alla segreteria della provincia di Caltanissetta Giuseppe Di Cristina e del sindaco di Montedoro, dirigente del Pd, Renzo Bufalino, i quali contribuiranno alla riflessione sui temi più delicati quali lo svuotamento dei Paesi e l’impoverimento della popolazione che stanno mettendo a dura prova i Comuni, soprattutto i più piccoli, ma anche la crisi infrastrutturale e il disagio economico del centro Sicilia.

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