Salute

Rassegna stampa. ‘Solidarietà alimentare’ nel nisseno: ecco la ripartizione dei fondi ai Comuni

L. M. - La Sicilia

Rassegna stampa. ‘Solidarietà alimentare’ nel nisseno: ecco la ripartizione dei fondi ai Comuni

Lun, 30/03/2020 - 09:35

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Una grande provincia, 22 comuni, tanta disoccupazione ma anche grande solidarietà. L’immagine della provincia nissena in questi ultimi giorni è stata ricca di colori ed emozioni con imprenditori che hanno effettuato gesti di solidarietà in favore delle famiglie meno abbienti presenti nel territorio. Gesti che hanno fatto la differenza. Ma anche semplici cittadini hanno voluto lasciare il proprio segno con la “spesa sospesa” in favore di chi sta subendo l’ulteriore crisi perché quel lavoro in nero, quindi non regolare, non c’è più. Ora arrivano i sostegni della Protezione civile. È di sabato l’o rdinanza del Capo del Dipartimento di protezione civile Angelo Borrelli con la quale si prevedono “ulteriori interventi urgenti di protezione civile in relazione all’emergenza relativa al rischio sanitario connesso all’insorgenza di patologie derivanti da agenti virali trasmissibili”, recante misure e risorse per la solidarietà alimentare.

E per la provincia nissena (dove risiedono 262.458 persone) sono previsti oltre 2 milioni e 374 mila euro, così ripartiti per ciascun comune: Caltanissetta 472.337,96 euro; Gela 675.615,07; Acquaviva Platani 8.725, 83; B o mpensiere 5.103,82; Butera 41.858,56; Campofranco 26.741, 42; Delia 41.350,39; Marianopoli 17.759,60; Mazzarino 108.730,25; Milena 26.694,52; Montedoro 14.418,07; Mussomeli 89.800,17; Niscemi 284.143,70; Resuttano 17.829,01; Riesi 115.858,18; San Cataldo 202.005,47; Santa Caterina Villarmosa 48.095,30; S e r r a d i f a lco 53.578,96; Sommatino 63.970,91; Sutera 10.967,75; Vallelunga Pratameno 33.096,36 e infine Villalba 15.814,38. Nella comunicazione inviata alla Regione si evidenzia che «i Comuni possono destinare alle misure urgenti di solidarietà alimentare eventuali donazioni».

E per fare ciò ed evitare il marasma gli enti locali possono autorizzare l’apertura di conti correnti bancari in cui far confluire le donazioni. Ora sarà compito degli uffici dei servizi sociali dei 22 comuni della provincia individuare i beneficiari e la somma da destinare ai nuclei familiari che sono più esposti agli effetti economici dell’e m e rgenza covid-19. Le famiglie che godranno di questi benefici economici non devono essere assegnatari di sostegno pubblico, quindi non devono godere del reddito di cittadinanza. Le amministrazioni, quindi, dovranno effettuare controlli incrociati prima di decidere a chi dare i contributo.