Dal Vallone

Mussomeli, emergenza coronavirus controlli e denunce

MUSSOMELI – (FONTE LA SICILIA) – Cinque denunciati e primo tampone per verificare la positività di un paziente eseguito ieri all’ospedale. Questi i dati più salienti che arrivano dal Vallone nell’ambito del contrasto alla pandemia da Covid 19, dove tutti i sindaci continuano chiedere a gran voce ai propri cittadini di stare a casa e rispettare le norme per evitare il diffondersi del contagio.

I denunciati. Si tratta di quattro ragazzi di Mussomeli (di cui tre minorenni) che domenica sera sono stati trovati in giro dalle Forze dell’Ordine. Fermati per un controllo, i quattro ragazzi che camminavano in gruppo, non hanno saputo fornire spiegazioni al loro irresponsabile comportamento, ed è scattata la segnalazione.

Un altro soggetto nella giornata di domenica è stato denunciato a Vallelunga Pratameno, perché trovato in strada intento a gustarsi una birra. Alle contestazioni dei Carabinieri , avrebbe detto di essere uscito per buttare l’immondizia, spiegazione non convincente considerato anche che a Vallelunga i rifiuti vengono ritirati mediante il servizio di porta a porta.

Ieri mattina, inoltre, in ospedale seppure a scopo cautelativo è stato eseguito un tampone a una paziente ricoverata che presentava determinati sintomi. E proprio sull’ospedale, dopo anni di depotenziamento e chiusure di reparti, si è spostata come c’era di aspettarsi  visto la pandemia in atto, l’attenzione generale. E’ nato infatti il gruppo “Potenziamo l’ospedale di Mussomeli, che conta quasi mille iscritti, mentre i consiglieri comunali di opposizione  hanno chiesto all’Assessore regionale Razza, alla Protezione civile e all’Asp nissena di allestire una tenda pre-triage nel piazzale antistante il Pronto Soccorso del “Longo”. I consiglieri firmatari sono Ruggero Mancino, Calogero Valenza, Vincenzo Munì, Gianni Geraci, Salvatore Cardinale,  Nellina Martorana,  Davide Capodici, Salvuccio Amico e Salvatore Castiglione. Sulla stessa scia, la richiesta, sempre ieri, della segreteria aziendale del Nursind indirizzata ai vertici dell’Asp, al sindaco, alla Protezione Civile e alla Misericordia.

Anche il sindaco Giuseppe Catania, scrivendo direttamente al direttore generale dell’Asp Alessandro Calragirone,  in sintesi chiede “di effettuare un’ulteriore modifica al percorso di accesso alla sala dedicata e già allestita all’ingresso del Pronto Soccorso, per differenziare nettamente i percorsi tra utenza ordinaria  e utenza Covid 19, o in alternativa, l’allestimento della tenda triage”. Il sindaco chiede anche una nota esplicativa per tutta la filiera sanitaria “per garantire la tutela del paziente e dei suoi familiari da un lato e garantire la massima copertura da infezioni gli ambienti  e gli operatori sanitari presenti presso la struttura ospedaliera”. Infine conclude  chiedendo  ancora una volta la fornitura dei dispositivi  di protezione individuale per gli operatori sanitari. E la carenza di presidi è una nota dolente  comune a tutto il sud Italia. E mentre in città continua la sanificazione dei vari quartieri cittadini, con un programma ben calendarizzato, aumentano anche i numeri  dei soggetti messi  in quarantena. E si vive giorno dopo giorno  con l’angoscia di prepararsi a fronteggiare anche da queste parti la notizia del primo contagio. Da qui il rinnovo pressante  dell’invito a stare a casa e a osservare, quando si esce per necessità, le norme previste, a cominciare  dal mantenere almeno  un metro di distanza dagli altri.  (FONTE: LA SICILIA – ROBERTO MISTRETTA)

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