Raccontare per spiegare, per chiarire, per precisare. È la finalità per la quale la moglie della prima vittima da Coronavirus a Caltanissetta ha inteso spiegare cosa sarebbe successo al proprio compianto marito. Secondo quanto ricostruito dalla moglie, e dichiarato ad un organo di stampa locale, l’uomo avrebbe cominciato a sentirsi male dallo scorso 4 marzo. Smentita la voce secondo cui il marito si sarebbe recato in una festa di pensionamento di un collega. Smentita anche la voce che i figli della coppia abitassero in Lombardia poiché, in realtà, abitavano a Firenze. Secondo quanto sommariamente ricostruito dalla donna, il marito sembrava accusare una banale influenza con febbre e dolori diffusi. Il giorno dopo, il 5 marzo, il medico gli avrebbe prescritto dei farmaci per consentirgli di superare questo presunto stato influenzale.
Lunedì scorso, 9 marzo, considerato che non si sarebbero registrati miglioramenti, il marito sarebbe stato visitato da un medico della guardia medica che gli avrebbe prescritto anche lui una terapia che, tuttavia, anche in questo caso, non avrebbe prodotto i miglioramenti sperati. Martedì 10 marzo la situazione si sarebbe acuita e per questa ragione la famiglia avrebbe telefonato al 118 la cui operatrice avrebbe consigliato il ricovero che, tuttavia, lo stesso paziente avrebbe preferito non effettuare. L’indomani, considerato che il paziente s’era ulteriormente aggravato, è stato trasportato al Pronto soccorso dell’Ospedale Sant’Elia dove è poi morto.