Attualità

L’8 Marzo, la Festa della Donna al tempo del Coronavirus

Questo 8 marzo rimarrà incancellabile e va oltre la mimosa. “Non ci arrendiamo mai. Neanche nei momenti più difficili” è un richiamo alla situazione di emergenza che anche Viterbo, come il resto del Paese, sta vivendo in questi giorni. Sono le donne degli ospedali, medici, infermieri ausiliari, sono le donne del volontariato di Protezione Civile, di Croce Rossa e di tutte le altre organizzazioni assimilate, in questi momenti attive h 24.
Non si potrà festeggiare, gli spazi culturali e dello spettacolo resteranno pressoché inaccessibili a causa dell’emergenza sanitaria in atto, dovuta naturalmente al coronavirus.

Ognuna di noi potrà esprimere festa, condivisione complicità con un piccolo gesto non acclamato, semplicemente sentito e magari rivendicato. Oggi più che mai bisogna lottare per eliminare definitivamente le disuguaglianze e le discriminazioni che le donne subiscono ripetutamente. È quindi importante tornare alle origini della Giornata Internazionale della Donna per scoprirne il significato e l’essenza e trovare, in essi, le ragioni per celebrare le donne e le loro battaglie. La festa della donna è la celebrazione dei diritti e delle conquiste sociali delle donne e serve, ogni anno, a ricordare le discriminazioni e le violenze che, ancora, colpiscono il genere femminile in tutto il mondo. E’ solamente di un paio di giorni fa la notizia dell’ennesima donna morta in un ospedale napoletano a seguito del pestaggio del compagno. Si chiamava Irina Maliarenko.

Per tutti quanti era solo una donna giovane di 39 anni, un altro nome da aggiungere alla lista delle 14 sfortunate uccise “in quanto donne” solo in questi primi mesi del 2020. Non si debba permettere più di limitare lo sguardo su quelle donne fragili spesso oggetto di soprusi soggette a discriminazioni multiple di violenza.
Una campagna per l’8 marzo 2020 è il frutto di una iniziativa unitaria delle tre sigle Cgil, Cisl e Uil a cui numerose donne del sindacato hanno prestato il loro volto per una serie di manifesti tematici.
Ci piace dedicare simbolicamente l’immagine di questa Festa 2020 al team di ricercatrici del Sacco di Milano e dello Spallanzani di Roma hanno isolato il ceppo italiano del coronavirus. 12 ore fitte di lavoro ogni giorno, le donne sono molto intuitive, studiano tanto e hanno una forte dedizione al lavoro che fanno, anche se non trascurano gli altri aspetti della vita come la famiglia e fare figli, a Francesca Colavita, che da precaria ha contribuito a isolare il virus ed è stata assunta dall’ospedale Spallanzani di Roma. “Noi in questo lavoro ci abbiamo messo la nostra mente, le nostre conoscenze e ci abbiamo messo anche tanto cuore”, dicono all’unisono.
Ma vogliamo dedicare questo 8 marzo anche a tutte quelle donne che ogni giorno lottano silenziosamente nel proprio comparto di vita, a ognuna di noi, perché “Le donne hanno sempre dovuto lottare doppiamente. Hanno sempre dovuto portare due pesi, quello privato e quello sociale. Le donne sono la colonna vertebrale delle società”. Lo ha detto una grande donna, Rita Levi Montalcini. E’ indiscutibile non riconoscercisi.

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