Salute

Italia, escalation Coronavirus: 6.387 contagiati, 366 morti; oggi ben 133 deceduti

Redazione

Italia, escalation Coronavirus: 6.387 contagiati, 366 morti; oggi ben 133 deceduti

Dom, 08/03/2020 - 19:49

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“Il totale dei positivi e’ 6387, 1326 in piu’ di ieri. Di questi 2180 sono in isolamento domiciliare, 3557 ricoverati con sintomi, 650 in terapia intensiva. I guariti di oggi sono 33 per un totale di 622, i deceduti sono 133 per un numero complessivo di 366”. Lo ha detto il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, in conferenza stampa, spiegando che i decessi di oggi sono 113 in Lombardia, 8 in Emilia Romagna, 1 nelle Marche, 5 nel Veneto, 2 in Liguria, 2 nel Lazio, 1 in Puglia, 1 in Friuli, mentre le classi di eta’ sono: 0-49 anni una persona, 50-59 anni una persona, 60-69 anni 14, nella fascia di eta’ 60-69 sono 39, nella fascia 80-89, 60, maggiori di 90 anni 18. “Per quanto riguarda le forze in campo il numero cresce – ha spiegato Borrelli – siamo a circa 4mila e il numero delle tende messe a disposizione per le strutture di pre-triage sono 412. Siamo impegnati per l’acquisto di mascherine chirurgiche, abbiamo una serie di contratti che ci permetteranno a partire dal 12 marzo di potenziare la distribuzione di mascherine per un totale di 22 milioni fino al 30 aprile”. 

Per quanto riguarda la criticita’ che gli ospedali della Lombardia stanno affrontando per la terapia intensiva, attraverso il sistema CROSS e’ in corso di trasferimento 13 pazienti in altre regioni limitrofe”, ha aggiunto. Sul dpcm emanato questa notte dal presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, Borrelli ha sottolineato che in questo momento sono in corso delle riunioni di ordine tecnico “per analizzare alcuni punti che possono essere chiariti. Si sta operando a livello tecnico per una maggiore definizione, quando ci sara’ raccordo daremo una adeguata comunicazione”. Il presidente dell’Istituto Superiore di Sanita’, Silvio Brusaferro, ha nuovamente lanciato un appello: “I nostri comportamenti influiscono sulla circolazione del virus. Anche quelli piu’ giovani sono chiamati a proteggere questa fascia di eta’ che si configura come la piu’ fragile e che paga il prezzo piu’ altro rispetto all’epidemia che stiamo vivendo. Non c’e’ una parte di Italia totalmente immune, ci sono parti in cui il virus circola meno, se noi continuiamo a comportarci come nulle fosse non e’ che il virus non circola, dipende dai nostri comportamenti”.

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