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Italia, Coronavirus: tre fratelli morti in sette giorni

Tre fratelli morti nel breve spazio di una settimana a Livigno ed il fatto che fossero tutti over 80 non attenua di un grammo il peso del profondo dolore e dell’immensa tristezza.

Il 24 marzo è scomparso Guido Silvio Zini, classe 1935. Anche lui come il sagrestano Pietro Pacifico, che era del 1937, è stato portato via dal coronavirus. Li aveva preceduti solo poche ore prima Giovanni, classe ‘32, il presidente onorario del gruppo alpini del paese « ma mio padre è mancato per patologie che non hanno nulla a che fare col coronavirus- afferma il figlio Narciso che prova a commenta il momento tragico che ha sconvolto la famiglia Zini -. È successo qualcosa che non riesci neanche a ben capire e resti incredulo».

Ora anche Guido Silvio ha raggiunto Giovanni e Pietro: «Ma il papà non sapeva che i suoi due fratelli fossero morti – rivela una dei quattro figli, la figlia Gabriela -. Era ricoverato in ospedale al Morelli per problemi cardiaci e noi figli abbiamo ritenuto che informarlo della scomparsa dei fratelli sarebbe stato un dolore troppo grande da sopportare per il suo cuore».

«Siamo attoniti» è il commento del sindaco di Livigno, Damiano Bormolini. Niente funerali per Guido Silvio, ma una benedizione al cimitero la cui data deve essere ancora stabilita perché in questo momento catastrofico le tempistiche per la cremazione sono lunghe. Neppure i manifesti per annunciarne la dipartita perché le nuove disposizioni di legge li vietano perché causano assembramenti.

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