Ancora nuovi contagi, ancora vittime del virus, ma fortunatamente sempre più persone che guariscono e diventano negative. Secondo i dati forniti da Angelo Borrelli capo della Protezione civile oggi sono guarite 192 persone (2.941 in totale), i positivi in più rispetto a ieri sono 2.989 che portano il totale a 26.062. Di queste 2.060 sono ricoverate in terapia intensiva, il 10% del totale. Le persone morte sono 345 che portano il totale a 2503 dall’inizio della pandemia.
Il dato di oggi è “nel trend che stiamo vivendo in questo periodo, la prossima settimana potremo avere dati più significativi rispetto alle misure prese, ed è comunque presto per capire e fare delle previsioni sulle diffusioni del virus al sud e per poter esprimere dei giudizi”, ha detto Borrelli ribadendo che “quello che è importante è limitare la mobilità e stare più possibile a casa, perché questo è l’unico modo che ci permette di ridurre” la diffusione del virus.”
A questo punto in Italia si contano 26.062 malati di coronavirus (+2.989 su ieri), cui si aggiungono 2.941 guariti (+192) e 2.503 decessi (+345). Il numeri di casi totali balza a 31.506, una crescita di 3.526, superiore a quella di ieri.
La zona più colpita dal virus è la Lombardia dove ad ora si contano 16.620 contagi, 1.640 decessi, il dieci per cento, di cui 220 da ieri. Lo ha detto oggi l’assessore al welfare Giulio Gallera durante il quotidiano punto informativo da Palazzo Lombardia sulla diffusione del coronavirus.
E proprio alla zona più ferita dal virus e che da settimane lotta per contenere l’epidemia,
“Abbiamo consegnato mascherine ffp2 e ffp3 pari al 32,5 per cento del totale, il 40 per cento dei guanti e l’80 per cento degli indumenti protettivi” ha detto il capo della protezione civile Borrelli aggiungendo che molte aziende italiane sono pronte a produrre mascherine, cosa che, col nuovo ddl in vigore da questa sera, avverà presto.
Mentre a Bergamo verrà installato l’ospedale da campo degli alpini.
Ieri ci sono state più di 8000 persone denunciate per non aver rispettato i divieti di sicurezza. questo proposito il capo della protezione civile Borrelli ha sottolineato: “Nessun controllo generalizzato. Il modulo di autodichiarazione nasce anche dall’esigenza di gestire eventuali contatti con le persone, per il rintraccio ed eventuali verifiche. Tra l’interesse della salute collettiva e l’interesse alla privacy abbiamo trovato un ottimo bilanciamento, ma a prevalere deve essere il primo, in caso contrario nemmeno il secondo può essere tutelato”.