Salute

Federfarma Caltanissetta, Ippolito: “L’emergenza Covid soffoca le terapie per gravi patologie”

Redazione

Federfarma Caltanissetta, Ippolito: “L’emergenza Covid soffoca le terapie per gravi patologie”

Gio, 26/03/2020 - 07:58

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La nota dell’ex assessore regionale e presidente di Federfarma Caltanissetta, Mariella Ippolito

“Le terapie per le gravi patologie dei cittadini rischiano di rimanere soffocate dall’emergenza coronavirus”. È quanto denuncia il presidente di Federfarma Caltanissetta Mariella Ippolito che ha chiesto un incontro urgente all’Assessore Regionale della Salute e all’Azienda Sanitaria Provinciale, informando anche il prefetto. La questione infatti rischia di assumere i contorni dell’ordine pubblico per via del ridimensionamento dei servizi offerti al pubblico in tema di distribuzione dei farmaci. Se da un lato, legittimamente, i medici di famiglia hanno blindato i loro front office a tutela della salute propria e altrui, non è stato ancora trovato un sistema efficiente che rimedi a questi disagi.

L’ex assessore regionale Ippolito ha cosí proposto la prescrizione in convenzionata e con ricetta dematerializzata dei farmaci in Distribuzione Per Conto Dpc, vista l’impossibilità del cittadino a recarsi più volte in farmacia. Inoltre è stato richiesto che il rinnovo dei presidi ed ausili fino al prossimo 30 giugno possa essere effettuato dal medico di medicina generale tramite ricetta DEM mandata poi al distretto, per conoscenza. Infine, i farmacisti hanno dato la propria disponibilità a ricevere i pacchi preparati dalla farmacia ospedaliera per la diretta territoriale tramite l’utilizzo di piattaforme già esistenti. In un periodo di mobilità ridotta, si eviterebbero cosí i viaggi dai paesi verso i nosocomi di riferimento per il ritiro dei farmaci salva-vita. “Nonostante ai farmacisti con la negazione di tamponi e altri dispositivi, si neghi di fatto, spero solo momentaneamente, il ruolo di operatori sanitari – ha concluso la presidente Ippolito -, continuiamo a lavorare insieme affinchè una volta superata l’emergenza la croce verde accesa, oggi unica luce ad illuminare le strade delle città, possa testimoniare la centralità di una professione e di un ruolo ben rappresentato”.