L’elemento dominante di questa terza domenica di quaresima è l’acqua. Spettacolare la miracolosa sorgente che disseta gli ebrei nel deserto al tocco di Mosè; misteriosa l’acqua che Gesù propone , al posto di quella del pozzo di Giacobbe,, alla samaritana. Due episodi singolari. Gli ebrei nel deserto sentono la esigenza naturale e inderogabile dell’acqua e mormorano contro Mosè, che si rivolge al Signore perché provveda alle esigenze del suo popolo . E’ strano che dopo tante prove che hanno avuto della potenza e della bontà di Dio , gli ebrei dubitino e temono di morir di sete . Mosè, come gli disse il Signore , toccò col bastone la roccia e sgorgò , prodigiosamente, l’acqua. Ancora una volta il Signore dimostra con miracoloso intervento che non abbandona il suo popolo. L’acqua è elemento che dà la vita ed è simbolo dell’acqua che salva purificando dai peccati e che Cristo ci darà.
E’ facile il collegamento che possiamo stabilire con l’episodio della samaritana. La donna va al pozzo di Giacobbe per attingere acqua che disseta il corpo e trova colui che le offre l’acqua che disseta per la vita eterna. Anche per noi oggi è importante cogliere l’importanza di quella che nel battesimo ci fa rinascere a vita nuova e che diventa il simbolo della grazia che alimenta e disseta il nostro spirito. Dice Gesù : “ se tu conoscessi il dono di Dio”… se noi conoscessimo l’importanza del dono che è il battesimo. Queste parole di Gesù sono un invito ad accogliere i doni del Signore che nelle piccole grazie quotidiane, ci rendono più spedito il cammino che ci porta alla salvezza: la grazia è l’acqua che disseta per la vita eterna.