I medici del distretto sanitario di Caltanissetta e Gela sono costretti a lavorare senza dispositivi di protezione individuale per fronteggiare il coronavirus: così i colleghi odontoiatri, con grande sensibilità e spirito di solidarietà, hanno deciso di donare mascherine, guanti, liquido disinfettante e altri dispositivi provenienti dalle scorte dei loro studi professionali.
Ma soprattutto, l’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri denuncia il mancato coinvolgimento nelle strategie di organizzazione del contrasto da parte dell’Azienda sanitaria provinciale.
Dura presa di posizione del consiglio direttivo dell’OMCeO della provincia di Caltanissetta, riunitosi venerdì in via straordinaria in videoconferenza sul tema “Emergenza Covid-19” per fare il punto sulla situazione emergenziale che coinvolge in prima linea la professione medica nel Nisseno.
«La pandemia da coronavirus ha già raggiunto il nostro territorio mostrando i suoi devastanti effetti. Questa settimana ci consegna una mappa di diffusione in aumento. Sono giorni cruciali per preservare la nostra provincia da un contagio esponenziale – dice il presidente dell’Ordine, Giovanni D’Ippolito -. In atto il metodo più efficace per farlo è che i cittadini osservino senza deroghe le direttive nazionali e regionali e che tutti gli operatori sanitari, unici testimoni reali dell’emergenza epidemiologica, siano protetti e non si infettino durante l’esercizio professionale che li vede coinvolti in prima linea. I medici stanno pagando un prezzo troppo alto, sia in termini di qualità che di quantità di lavoro, pur consapevoli del costante ed elevato rischio di contagio a cui sono quotidianamente sottoposti, con repentaglio per sé stessi, di riflesso per i propri familiari e per l’intera collettività alla quale continuano a non far mancare la loro dedizione e necessario supporto».
Il consiglio direttivo OMCeO di Caltanissetta, nel corso della riunione ha rappresentato «lo stato di disagio e di preoccupazione che noi medici stiamo vivendo nell’attività di contrasto a questa terribile pandemia. Ricordiamoci che i medici contagiati devono essere considerati “superdiffusori” di malattia nei confronti di una popolazione particolarmente fragile che, in stato di malattia, a loro si rivolge trasformando essi stessi da “salvatori di vite” ad “ untori”».
«Mentre un cospicuo numero di medici sta in trincea, l’Ordine alza la voce in difesa dei diritti di tanti colleghi che lavorano con l’inconscia ansia di potersi contagiare, perché a tutt’oggi tantissimi medici, in primis sul territorio (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, continuità assistenziale) stanno continuando ad operare completamente privi degli imprescindibili dispositivi di protezione individuale (DPI), strumenti senza i quali in un momento come questo i medici non possono letteralmente operare. È quindi priorità assoluta che tutte le Istituzioni coinvolte a vario titolo in questa emergenza sanitaria, ciascuno per le proprie competenze, si adoperino con estrema urgenza e prioritariamente per porre in sicurezza gli operatori sanitari in prima linea (ospedalieri e territoriali)», prosegue il documento unitario dell’Ordine dei Medici Chirurghi e Odontoiatri di Caltanissetta.
«Con profondo rammarico questo Ordine denuncia il suo mancato coinvolgimento nell’organizzazione delle strategie di contrasto, pur essendo un organo sussidiario dello Stato preposto alla tutela della salute pubblica, che oltre a rappresentare le esigenze degli iscritti, possiede conoscenze di certo utili alle scelte politiche e assistenziali. Rivendichiamo un ruolo sociale di contatto con i cittadini che nessun’altra categoria può vantare e che in momenti difficili, quale l’attuale, non può essere ignorata e sottovalutata quanto piuttosto utilizzata e valorizzata per il bene comune. L’Ordine, nella persona del Presidente, aveva anche pubblicamente dato la massima disponibilità al lavoro sinergico in tale emergenza, che dapprima sembrava condiviso, ma che in realtà non è stato seguito dai fatti».
Il presidente D’Ippolito e il consiglio direttivo dell’OMCeO nisseno, quindi, stigmatizzano «la decisione della Direzione Strategica dell’Asp di non coinvolgere l’istituzione Ordine dei Medici, impedendo così a chi rappresenta 1800 iscritti (compreso il Direttore Sanitario) coinvolti in prima linea in questa emergenza di fare sentire la loro voce, per tramite del vertice ordinistico, e soprattutto di non dare possibilità all’OMCeO, da sempre attore del sistema salute, di collaborare al fine di rafforzare le risorse in campo. Il senso di responsabilità istituzionale ed il buon senso hanno fino ad oggi guidato il nostro operare, evitando polemiche sterili in questo particolare momento, dando ampi segnali, pubblici e non, di collaborazione; stante il perdurare del silenzio assordante da parte dell’Asp, che condanniamo apertamente catalogandolo come mancanza di rispetto verso un Organo Sussidiario dello Stato, come previsto dalla legge n. 3/2018, rivendichiamo il diritto di condividere le scelte che riguardano il mondo della sanità , soprattutto in questo impegnativo periodo, e quindi di essere parte attiva e determinante nei tavoli strategici, a tutela della professione e quindi della salute dei cittadini. Ribadiamo che, a nostro avviso, quanto da noi reclamato doveva sin dall’inizio dell’emergenza rappresentare un dovere da parte dei vertici Asp che finora hanno perso l’occasione per richiedere concretamente e ufficialmente, e non soltanto con vane parole buttate al vento, la piena collaborazione di chi possiede conoscenze sicuramente utili nella condivisione di strategie organizzative per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Nell’attesa che tale incomprensibile ritardo da parte della Direzione Strategica dell’Asp venga urgentemente colmato e che questa legittima rivendicazione venga compresa come ennesima espressione di collaborazione, l’Ordine, da parte sua, ha istituito una task force permanente a beneficio di tutti gli iscritti, attivando anche una e-mail riservata ai medici e agli odontoiatri dedicata all’emergenza coronavirus, al fine di dare voce a chi sta combattendo in prima linea questa battaglia, segnalare criticità e fornire suggerimenti per la gestione di un’emergenza sanitaria straordinaria».
Il presidente Giovanni D’Ippolito e il consiglio OMCeO, inoltre, apprezzano «il gesto di solidarietà da parte dei colleghi Odontoiatri del nostro Ordine, i quali avendo le proprie attività temporaneamente sospese in ordinario, hanno messo le loro personali scorte di presidi di sicurezza a disposizione dei colleghi che operano negli studi (medici di medicina generale, pediatri di libera scelta, medici di continuità assistenziale). Questo gesto dà la misura del senso di responsabilità e di appartenenza che da sempre ci distingue, è questo che ci rende un corpo unico, che ci dà senso di appartenenza, che ci rende uniti e simili». L’OMCeO di Caltanissetta, nel ribadire la gratitudine a tutto il personale sanitario, esprime sentito ringraziamento al Prefetto, alle Forze dell’Ordine, ai Sindaci, ai Vescovi delle Diocesi di Caltanissetta e Piazza Armerina, agli Operatori del 118, ad ogni singola unità della Protezione Civile, tutti impegnati senza sosta a contribuire nella salvaguardia della salute pubblica, vigilando sul rispetto delle regole dettate dalle ordinanze nazionali e regionali.
Infine, un appello a tutti i cittadini affinché rispettino le norme previste dal Governo nazionale e tutte le altre disposizioni regionali. «Solo avendo rispetto di voi stessi, per rimanere sani, avrete rispetto degli altri, impedendo di fatto il diffondersi del contagio».