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Coronavirus, in arrivo altro decreto. Grandi eventi: a rischio la Settimana Santa di Caltanissetta?

CALTANISSETTA – Cresce la preoccupazione che il Coronavirus possa bloccare la Settimana Santa di Caltanissetta. La situzione di pericolo legata alla sanità pubblica ed al contagio del COVID-19, potrebbero determinare delle prescrizioni per contenere l’epidemia che andrebbero a toccare anche la settimana (5-12 aprile) che rappresenta Caltanissetta.

Argomenti sono forniti dal nuovo decreto, che dovrebbe essere ufficializzato a breve, del presidente del Consiglio per far fronte all’emergenza Coronavirus; una delle prescrizioni intimerebbe di evitare per 30 giorni qualunque tipo di manifestazione che preveda assembramento di pubblico.

Improcrastinabile iniziare a riflettere sulla situzione considerando l’importanza che riveste l’evento, anche sulle eventuali conseguenze economiche di un annullamento: per lo scarso turismo di Caltanissetta, sarebbe un colpo davvero pesante. Non si può però non tenere conto dell’attuale situazione e dei gravi rischi connessi alla salute della città e dei nisseni. La salute è un bene primario indefettibile.

Manca un mese alla Settimana Santa e gli scenari potrebbero mutare ma, il numero dei soggetti coinvolti, delle associazioni, la possente macchina logistica anche con riferimento alla sicurezza, necessita di tempi ampi per essere azionata. Iniziare a discutere dello scenario non è prematuro. Una situazione complessa che deve vedere protagonisti tutti i soggetti della Settimana Santa, il Comune, le autorità e la Chiesa.

Adesso vediamo nel dettaglio cosa succede in Italia e quali sono le norme allo studio.

Arriverà oggi un nuovo decreto del Presidente del Consiglio contenente misure sanitarie per fare fronte all’emergenza coronavirus. A riferirlo, al termine dei due vertici di ieri sera a palazzo Chigi, eèil capogruppo del Pd al Senato, Andrea Marcucci. “Abbiamo preso atto della situazione, non abbiamo parlato degli interventi economici, ma solo delle misure di sanità. Aspettiamo il decreto del Presidente del Consiglio che ci dirà quale direzione il governo intende prendere”, ha spiegato Marcucci: “Il punto principale è superare la crisi sanitaria”, ha aggiunto. Preoccupazione? “Sarebbe scellerato non averla”.

Atteso il punto sugli interventi economici
Non si è toccato quindi il tema degli interventi economici per i quali si attende che i premier, sempre oggi, faccia il punto con la maggioranza. Un aspetto che ha suscitato malumori fra le forze di opposizione. “Indubbiamente siamo soddisfatti che le proposte di Fratelli d’Italia riguardanti la parte sanitaria siano state recepite. Ma c’è un vulnus nel fatto che non è stata affrontata la parte riguardante l’economia. Il presidente Conte ci ha detto che deve ancora confrontarsi con la maggioranza. Ci chiediamo cosa stiano aspettando”, ha detto il vice capogruppo di Fratelli d’Italia, Tommaso Foti.

Il vademecum per la prevenzione
Con il Dpcm arriverà anche il vademecum agli italiani messo a punto dal Comitato scientifico che sta affiancando Palazzo Chigi nella battaglia al virus. Tra le indicazioni contenute, evitare baci e abbracci, tenere una distanza di sicurezza dalle persone, evitare di uscire di casa se si è anziani e stop a convegni e grandi eventi. “Sulle manifestazioni sportive saranno attuate con forza misure di rarefazione sociale”, ha spiegato il vice ministro della Salute, Gianpaolo Sileri, “con lo stop delle partite o con le stesse giocate a porte chiuse. Ma aspettiamo domani”, ha aggiunto ieri sera.

Conte promette: misure ad hoc e terzo decreto
Evitare per 30 giorni qualunque tipo di manifestazione che preveda assembramento di pubblico: dai meeting, ai concerti, alle manifestazioni sportive. Il presidente del consiglio Giuseppe Conte ‘convoca’ a palazzo Chigi i capigruppo parlamentari e li mette al corrente del vero e proprio piano di sicurezza nazionale che il governo sta per varare con un secondo Dpcm dopo quello del primo marzo. In sostanza, consigliano i tecnici del comitato operativo al governo, bisogna estendere una serie di precauzioni finora valide per le zone rosse anche alle aree del paese che non sono state investite dal virus. Di qui la necessità di adottare comportamenti e stili di vita da ‘epoca coronavirus’: bisognerà mantenere una distanza di almeno un metro nei rapporti personali, evitare luoghi affollati per gli over 75 e gli over 65 ammalati, evitare strette di mano, scambi di bottiglie e bicchieri durante le attività sportive. I tecnici consigliano inoltre di starnutire o tossire all’interno di un fazzoletto evitando contatti con le secrezioni.

Le precauzioni per gli anziani
A chi ha più di 65 ed è ammalato e chi ha più di 75 anni viene rivolto l’invito preferenziale a rimanere a casa e a non frequentare luoghi affollati. Precauzioni che devono valere anche per chi ha febbre, pur non essendo entrato in contatto con persone delle aree focolaio. Ai comuni, alle associazioni e ai privati va richiesto di organizzare attività ricreative alternative da svolgersi all’aperto ma senza assembramenti.

Aumento del 50% dei posti in terapia intensiva
Al termine di due ore di riunione a Palazzo Chigi il vademecum viene illustrato dettagliatamente ai presidenti dei gruppi parlamentari. Di più: il premier confida che è pronto a un rafforzamento ulteriore delle misure se ve ne fosse bisogno. La risposta al coronavirus, inoltre, procederà anche sul piano sanitario. Conte annuncia l’incremento dei posti di terapia intensiva del 50 per cento e del 100 per cento di quelli in pneumologia e in malattie infettive. Accanto a questo sarà dato corso un piano di assunzioni straordinario per 1200 tra infermieri e medici, anche ‘stressando’ le procedure concorsuali in itinere.

Un terzo decreto per l’economia
Per quanto riguarda invece il decreto che servirà a rilanciare l’economia, il premier ha chiesto di poter procedere come previsto nel consiglio dei ministri di giovedì, quando sarà adottata la decisione di sforare il deficit per coprire i 3,6 miliardi necessari al provvedimento. Le misure chieste da Lega, Forza Italia, Fratelli d’Italia e Italia Viva andranno in un terzo decreto che potrà contare – questa l’assicurazione del presidente del Consiglio- anche su altre risorse. Europa permettendo.

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