La cooperativa Etnos a Caltanissetta ha attivato un servizio a domicilio per generi alimentari e farmaci
L’invito a restare a casa per contenere il contagio del Coronavirus è diventato un imperativo. Un obbligo imposto dallo Stato italiano e fatto rispettare a livello locale.
Si può uscire solo per fare la spesa, andare a lavorare o esigenze reali. I commercianti, soprattutto i titolari di attività legate alla ristorazione, hanno iniziato a rimodulare il loro approccio con il cliente proponendo il servizio a domicilio. Ristoranti e pizzerie stanno cercando di sopperire alle esigenze dei cittadini pur rispettando i limiti imposti dal Decreto Ministeriale.
Esiste, però, una fetta della popolazione che si trova in seria difficoltà. Cittadini che non sanno come andare ad acquistare generi alimentari, prodotti per l’igiene personale o farmaci.
La Cooperativa Sociale Etnos ha attivato un servizio gratuito dedicato a questa fascia di popolazione.
“Il servizio è rivolto alle persone maggiori di 65 anni di età e persone con difficoltà. In questo momento pensiamo alle famiglie con familiari disabili, persone malate o immunodepresse impossibilitate a uscire di casa o essere accudite da familiari o amici” ha spiegato Roberta Butera, responsabile del progetto “Non vi lasciamo soli”.
“Il servizio a domicilio è inizialmente stato attivato con alcuni dipendenti della cooperativa utilizzando i mezzi che avevamo a disposizione per i trasporti. Ci siamo resi conto che il nostro gesto ha attirato l’attenzione della cittadinanza e, ai nostri 5 operatori, si sono aggiunti alcuni volontari e la Croce Rossa”.
La città, dunque, sta rispondendo con serietà, responsabilità e solidarietà. Chi resta a casa non viene abbandonato ma, al contrario, viene sostenuto da chi, utilizzando guanti e mascherina, si sposta tra supermercati e farmacie rispettando le norme igieniche.
Come funziona il servizio
Beneficiare di questa opportunità è molto semplice. Basta chiamare il numero 0934.591313 e spiegare all’operatore la propria esigenza. Vengono accolte le richieste di malati, immunodepressi e persone con età superiore ai 65 anni.
L’operatore si reca all’indirizzo indicato, prende il contante e la lista degli acquisti e va a svolgere le commissioni. Al suo ritorno porterà i prodotti e il resto senza alcun costo aggiuntivo per il servizio reso garantendo il totale rispetto delle norme igieniche e distanza di sicurezza.
“Al momento siamo riusciti a garantire il servizio nell’immediatezza. L’unica incertezza è dettata dalla tempistica necessaria per rispettare la fila di accesso a supermercati e farmacie” ha proseguito Roberta Butera.
Nella locandina realizzata dalla cooperativa Etnos sono stati inseriti i volti degli operatori e dei volontari. Non si tratta di un desiderio di protagonismo ma di una garanzia per l’utente. “Chi svolge il servizio ha un cartellino di riconoscimento o una divisa della Croce Rossa. Un’ulteriore precauzione che abbiamo adottato per rassicurare la cittadinanza”.
Oltre a gestire l’emergenza, però, è necessario imparare dagli errori del passato e pensare in prospettiva. Tante attività commerciali, ritenute “non indispensabili”, hanno chiuso le saracinesche. Altre, invece, si stanno attrezzando con servizio a domicilio. Ed ecco che l’iniziativa #iomirialzo, nata da AlterErgo in collaborazione con Giovani Imprenditori Confcommercio e Terziario Donna Confcommercio può diventare il progetto pilota di una nuova visione imprenditoriale.
“Questa condizione, però, deve far comprendere la necessità di dover cambiare l’approccio con il cliente e la vendita. Prima della diffusione dell’epidemia avevamo pensato di creare un gruppo Facebook, uno spazio fluido nel quale favorire l’incontro tra la domanda e l’offerta. Un luogo virtuale che risponda alle abitudini contemporanee dei consumatori e spinga a preferire i prodotti locali senza rinunciare alle comodità degli acquisti online – ha spiegato Loredana Dell’aira presidentessa Terziario donna Confcommercio -. Il gruppo, a differenza di un profilo o una pagina, per sua natura è più interattivo, ha maggiore visibilità e consente di mostrare con maggiore chiarezza l’offerta proposta. Dobbiamo imparare da quello che ci sta succedendo e non farci trovare impreparati in futuro. Il commercio tradizionale non va più bene. Quando riapriremo le saracinesche i nostri clienti dovranno trovare una realtà produttiva moderna e dotata di buone prassi digitali. Promuovere le offerte online, gestire la customer care in privato e, al bisogno, effettuare il servizio a domicilio. Questi sono i punti cardine di questo nuovo progetto”.
L’auspicio, che in questo periodo aleggia attorno a noi che dalle case guardiamo le strade vuote, le saracinesche abbassate e i vicini oltre i vetri delle finestre, è che possiamo evitare gli errori del passato, recuperare buone abitudini e attuarne di nuove. La solidarietà tra le persone, l’attenzione a chi sta al nostro fianco, la protezione della filiera locale, l’abbandono dell’individualismo estremo a vantaggio del benessere comune. Uniti come comunità.