CALTANISSETTA – È stata archiviata l’inchiesta contro ignoti per l’incidente mortale costato la vita al giovane nisseno Luigi Fonti, che perse la vita il 26 febbraio dello scorso anno. La sua auto uscì di strada mentre percorreva via Due Fontane e andò a sbattere contro un muretto; il giovane venne sbalzato fuori dalla vettura e le ferite, specialmente alla testa, riportate nell’impatto, non gli lasciarono scampo.
Quella sera Fonti aveva appena lasciato a casa la fidanzata che vive nella zona, ma a casa non aveva mai fatto ritorno. Non avendo avuto notizie era stata la stessa giovane a mettersi in strada, temendo che potesse essere successo qualcosa; timori che purtroppo si rivelarono fondati visto che sul posto erano già arrivati i carabinieri e un’ambulanza con l’equipaggio del “118”. La Procura aveva aperto un’inchiesta per omicidio colposo, ma dagli accertamenti svolti – basati anche sulla consulenza dell’ingegnere Cataldo Pilato – era emerso che probabilmente l’auto procedeva ad alta velocità. La famiglia del giovane aveva cercato di fare piena luce, affidandosi agli avvocati Giuseppe Franzone e Davide Schillaci, i quali avevano incaricato un loro consulente di parte, l’ingegnere Girolamo Vitellaro, il quale aveva ipotizzato che potessero esserci responsabilità a causa delle protezioni non sicure (nel dettaglio il guardrail) a bordo strada.
Tesi che però non ha retto al vaglio della Procura che ha chiesto l’archiviazione.
Il giovane Luigi Fonti, intanto, domenica è stato ricordato allo stadio Palmintelli con uno striscione e dai dirigenti del Città di Caltanissetta prima della gara contro la Masterpro.