CALTANISSETTA – Da sindaco della città, con le responsabilità che la carica gli attribuisce, Roberto Gambino non si stanca di invitare i propri concittadini a restare in casa «perché – ha ribadito ancora ieri – il coronavirus è un nemico subdolo, e l’unico modo per combatterlo è evitare che si diffonda». Nel dire ciò, il sindaco ha dato una notizia che fa ben sperare per la comunità nissena e cioè che «il test a cui è stato sottoposto anche il dirigente dell’Ufficio in cui lavorava il biologo morto mercoledì in ospedale, è risultato negativo al coronavirus ».
Questo significa che, finché il biologo è stato al lavoro, potrebbero non essersi create condizioni di contagio con le persone venute a contatto con lui. Per le oltre 100 persone a cui sarebbe stato consigliato un isolamento volontario è quindi cominciato il conto alla rovescia che dovrebbe concludersi nei 14 giorni successivi all’ultima data in cui hanno avuto contatti con lo sfortunato biologo. Gambino ha poi fatto un cenno alle temperature che stanno crescendo con l’approssimarsi della primavera. «Le temperature alte ma soprattutto il clima secco – ha precisato – possono essere preziosi alleati per fermare il contagio da coronavirus.
Per cui è opportuno avere pazienza e restare in casa quanto più possibile. Mi dicono che c’è ancora troppa gente in giro. Ma cosa si può fare, se non lanciare un ulteriore invito al senso di responsabilità? Non disponiamo di 60 mila poliziotti e carabinieri da mettere sulle tracce di ciascun nisseno. Ribadisco che le uscite da casa devono essere limitate all’approvvigionamento di generi alimentari. Ho notato che i supermercati sono ben organizzati e l’attesa dei clienti prima di entrare è ragionevole».
Ieri lo striscione itinerante con la scritta “Restate a casa, ce la faremo”, esposto venerdì all’ingresso della Questura (su iniziativa del questore Giovanni Signer), è stato collocato nel balcone principale di Palazzo del Carmine. Nei prossimi giorni verrà esposto anche nelle facciate di altri uffici pubblici. Gambino ha voluto anche rivolgere un ringraziamento ai dirigenti dell’Asp per la cura con cui stanno organizzando l’accoglienza alle persone ricoverate al “Sant’Elia” sospet – tate di avere contratto il coronavirus.
Da venerdì sera una grande immagine di San Michele campeggia all’in – gresso del portone centrale della Cattedrale, a ridosso della bussola-vetrata. Il banner si affaccia su piazza Garibaldi e di conseguenza su tutta la città. «L’immagine del Patrono della città – spiega il parroco, mons. Gaetano Canalella – vuole essere una presenza di conforto e di speranza per tutti noi poveri peccatori». La Cattedrale resta aperta ai fedeli dalle 9 alle 12:30 e dalle 16:30 alle 19:30