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Caltanissetta, Comitato Parco Antenna: ecco il nostro documento-progetto

Redazione

Caltanissetta, Comitato Parco Antenna: ecco il nostro documento-progetto

Sab, 07/03/2020 - 17:26

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CALTANISSETTA – Ha avuto luogo, stamani sabato 7 marzo, la Conferenza stampa del Comitato Parco Antenna Sant’Anna, alle ore 10:00, presso il Circolo dei Nobili (sede dell’Info-point della Proloco di Caltanissetta), Palazzo del Carmine, Caltanissetta.

I soci fondatori e portavoce del Comitato Renato Mancuso e Mario Cassetti hanno presentato e illustrato il documento ufficiale approvato dal Comitato, con interventi di altri soci e componenti, tra cui Alessandro Mastrosimone, Vice Presidente della Associazione Radioamatori Italiani, sezione provinciale di Caltanissetta, Leandro Janni, Presidente Regionale di Italia Nostra, Ivo Cigna, Presidente della Sezione di Caltanissetta di Legambiente, Filippo Maritato, Presidente della Federazione Provinciale del Mo.Vi., e Carmelo Mario Lipani, cittadino attivo aderente al Comitato.

Il documento illustra la proposta del Comitato spiegandone GLI OBBIETTIVI PROGETTUALI DI MAGGIORE RILIEVO e presenta la ARTICOLAZIONE ANALITICA DELLA VISIONE PROGETTUALE, affinché si proceda con decisione nella direzione della definitiva acquisizione pubblica dell’area e dei suoi manufatti e della sua compiuta valorizzazione, per la sua fruizione pubblica e per lo sviluppo economico, turistico e culturale del territorio centrale siciliano.

Il documento sarà inviato al Comune di Caltanissetta, ai Ministeri dei Beni Culturali e delle Telecomunicazioni e agli altri Enti e soggetti pubblici che si intendono coinvolgere.

Ecco di seguito il documento integrale.

GLI OBBIETTIVI PROGETTUALI DI MAGGIORE RILIEVO

Sin dalla costituzione del Comitato, che ha avuto luogo formalmente il 17 aprile 2013, le idee progettuali fondamentali di tutte le sue componenti associative ed istituzionali hanno ruotato attorno a questi elementi:

la creazione di un museo della radio e delle telecomunicazioni, la realizzazione di un parco urbano destinato alla fruizione pubblica che ne esalti nel contempo le valenze naturalistiche (giardino naturale attrezzato), la valorizzazione culturale, turistica ed economica del traliccio e della stazione, volta a garantire la sostenibilità economica ed a propiziare lo sviluppo e l’attrattività dell’intera area della Sicilia centrale ove è posta.

Le migliaia di cittadini nisseni che si sono espressi sottoscrivendo la petizione promossa nel mese di aprile 2013 dal Comitato hanno condiviso e sostenuto tale visione originaria che, attraverso successivi contatti, incontri, relazioni, articoli, inviti, sollecitazioni, proposte e riunioni portati avanti dal Comitato, ha indotto l’Amministrazione Campisi ad avviare un percorso finalizzato all’acquisto e alla tutela dell’area, e ha spinto la Soprintendenza a proporre l’istituzione di appositi vincoli sulla stessa.

Successivamente, una ulteriore, intensa azione propositiva e combattiva di tutte le componenti del comitato ha sostenuto e orientato l’azione dell’Amministrazione Ruvolo e della Soprintendenza a guida Caruso, volta ad elaborare atti amministrativi e proposte più significative e stringenti, per garantire una sempre più compiuta e articolata tutela dell’area dell’antenna e dei suoi manufatti, sia sotto il profilo urbanistico, attraverso diverse deliberazioni del consiglio e della giunta comunali, sia attraverso l’elaborazione di una più compiuta relazione propositiva del soprintendente Caruso che ha convinto il competente Assessorato Regionale dei BB.CC.AA. ad accogliere le proposte e formalizzare con decreto l’apposizione di tutti i vincoli richiesti dal Comitato e pienamente condivisi dalle istituzioni sopra indicate.

A questo punto l’azione del Comitato si è concentrata, da un lato, verso una decisa sollecitazione in direzione dell’acquisto dell’area da parte del Comune di Caltanissetta e, dall’altro, verso l’elaborazione di una compiuta proposta progettuale che potesse esprimere la visione del Comitato, traducendola in azioni finalizzate all’accesso ai finanziamenti da parte del C.i.p.e. o di altre fonti.

Nonostante i notevoli progressi e i risultati raggiunti per la piena tutela dell’area e dei suoi manufatti, l’Amministrazione Ruvolo chiudeva il suo mandato senza concretizzare l’acquisto della stessa. Il Comitato, insediatasi l’amministrazione Gambino, ha continuato a sostenere e caldeggiare la definitiva acquisizione pubblica dell’area, ancora di proprietà di Rai Way.

Fatte queste premesse arriviamo ai nostri giorni nei quali, a fronte della presentazione della S.c.i.a. da parte di Rai Way, volta alla demolizione del traliccio metallico, il Comune di Caltanissetta e la Soprintendenza, nell’affermare pubblicamente il divieto assoluto di qualunque manomissione o demolizione dei manufatti, mostrano di voler confermare e porre in chiaro le fondamentali esigenze di tutelare in modo concreto e operativo tale simbolo dell’identità nissena e della storia delle telecomunicazioni nell’area del Mediterraneo.

A seguito dei dibattiti e del vivo interesse suscitato nell’opinione pubblica e nei mass-media, il Comitato ritiene indispensabile fare chiarezza e di illustrare, sia alle istituzioni coinvolte sia all’opinione pubblica, la propria visione progettale, esplicitandola in modo chiaro.

Tale visione comprende il progetto ufficialmente presentato sia all’Amministrazione Ruvolo sia all’amministrazione Gambino, che ha costituito oggetto di riflessioni anche a livello di governo nazionale, e si completa con le ultime deliberazioni del Comitato in merito agli sviluppi auspicabili tramite il coinvolgimento dei competenti Ministeri Statali e della stessa Rai, e può essere sintetizzato nei seguenti punti:

– Creazione di un museo nazionale della radio e delle telecomunicazioni, previa acquisizione della proprietà dell’area e dei suoi manufatti da parte dello Stato tramite i due ministeri coinvolti, quello dei beni culturali e quello delle telecomunicazioni;

– Auspicabile coinvolgimento della Rai quale partner dei soggetti pubblici coinvolti;

– Realizzazione del parco urbano attrezzato con spiccate connotazioni di giardino naturalistico caratterizzato dalla valorizzazione delle essenze esistenti e dall’impianto di specie arbustive ed arboree tipiche delle aree collinari del centro Sicilia, con spazi dedicati alla fruizione pubblica dei cittadini (piste ciclabili, aree attrezzate per l’infanzia, aree di sgambamento cani, percorsi di footing, aree di birdgardening, cinture di siepi e di erbe aromatiche, percorsi olfattivi e sensoriali);

– Valorizzazione dell’antenna e dei manufatti sotto il profilo dell’attrattività turistica ed economica, e dei suoi aspetti di terrazza paesaggistica dell’Isola, al fine di propiziare non solo la sostenibilità della gestione ma anche le ricadute in termini economico-sociali sulla collettività della Sicilia centrale, soprattutto attraverso l’uso di idonei dispositivi luminosi e non invasivi che possano consentire in modo creativo, originale e spettacolare, sia la visione di immagini virtuali (tra cui ricomprendere l’albero di natale più grande del mondo) sia l’utilizzazione a fini pubblicitari con evidenti visibilità e appetibilità imprenditoriali;

– Cooperazione con la Soprintendenza ai Beni Culturali e Ambientali, le università siciliane, e gli istituti scolastici del territorio;

– Gestione affidata al Comune con la collaborazione gratuita delle componenti del Comitato

ARTICOLAZIONE ANALITICA DELLA VISIONE PROGETTUALE.

  1. Realizzazione del Parco e del Museo, l’idea progetto

L’idea progetto si fonda sull’assunto di ridare identità e vita ad un luogo in cui, negli anni del dopoguerra e del successivo boom economico, vennero installate le prime e avveniristiche tecnologie delle comunicazioni della società moderna post bellica, e così favorire e innescare sentieri di sviluppo basati su formule creative e originali di intreccio tra forme di tutela, conservazione, valorizzazione e micro-economie locali.

Il “Museo delle Comunicazioni”, che troverà spazio nell’edificio principale, è da inquadrare tra i musei scientifici, cioè tra quelli che negli ultimi anni, insieme ai musei di arte contemporanea, si sono maggiormente diffusi, perché più apprezzati dal vasto pubblico in ragione del crescente interesse per l’evoluzione delle conoscenze scientifiche e per le innovazioni tecnologiche.

Il “Parco Sant’Anna e l’Antenna”, a ridosso della città e a breve distanza dai maggiori attrattori culturali del territorio nisseno. Unico vero polmone verde e di equilibrio tra le zone edificate e l’ambiente agricolo, con un altissimo valore paesistico e naturalistico, come insieme di spazi recuperati per attività di tipo ricreativo, culturale e del tempo libero e per sostenere l’offerta turistica che, seppur con minore intensità rispetto alle zone costiere, va crescendo come proposta alternativa “al mare”. Il turismo enogastronomico, culturale ed esperenziale, infatti, può facilmente svilupparsi nelle aree interne, indubbiamente più libere e meno congestionate e capaci, per questo, di offrire esperienze di viaggio alternative. Da non sottovalutare la posizione centrale rispetto a tutte le maggiori realtà culturali e turistiche dell’isola.

2. Tutela dell’archeologia industriale

La radiotrasmissione è stato uno dei più potenti strumenti di trasformazione sociale del secolo scorso, ormai parte essenziale della memoria storica dell’intera collettività che l’ha espressa. Conservarla ci aiuta a ricostruire e tramandare tutte le trasformazioni che la radio in settant’anni circa ha contribuito a realizzare. Di questa memoria esistono poche tracce. Raccogliere quelle esistenti è estremamente importante per rievocare tutto ciò che la radio italiana ha rappresentato per il nostro Paese: dalla trasformazione del costume, alla diffusione delle notizie, alla creazione di un Italia unita da Nord a Sud, all’elaborazione di nuove e sempre più avanzate tecnologie. A tale proposito basti ricordare l’intervento dell’allora Presidente della Regione Siciliana che ha indicato nella nuova, grandiosa opera sorgente al centro dell’isola due elementi sostanziali che rendevano l’impianto nisseno unico: l’impianto radio diventava “…il simbolo operante della presenza viva dello Stato e della nazione in Sicilia e di una più viva presenza della Sicilia nel Paese…”; l’impianto diveniva un mezzo di solidarietà, in quanto le radio-cronache dell’alluvione che aveva colpito il Centro Italia, raggiungendo tutto il territorio da Nord a Sud provocarono profonda e commovente “…solidarietà nazionale…e attraverso la stessa radio in ogni Regione d‘Italia palpiti e slanci incontenibili di generosa umana fraternità…“(cft. Giornale di Sicilia 18 novembre 1951).

L’impianto radiofonico di contrada Sant’Anna si prefigurava anche come un importante e strategico insediamento dal punto di vista dell’incremento e dello sviluppo industriale della Sicilia. Pertanto, può essere considerato oggi un prezioso esempio di archeologia industriale.

Uno studio di Umberto Eco ha dimostrato le oggettive difficoltà di raccogliere e conservare materiali non pregiati, tratti dalle trasmissioni radiofoniche, relativi a differenti periodi storici, ideati per essere goduti dagli utenti: “I suoni d’epoca”. Ma il sistema radio ovviamente non è fatto solo di suoni: altri oggetti sono stati usati al fine di rendere percepibile la realtà del più impalpabile tra i mezzi di comunicazione. Tra questi oggetti i Trasmettitori e le Antenne, che hanno permesso “il propagarsi del suono”. L’impianto di Caltanissetta contiene i più avanzati trasmettitori dell’epoca realizzati dall’industria Marconi e una torre strallata che all’epoca era la più alta d’Europa. Questi elementi documentano l’evolversi della tecnologia, che è sicuramente collegata alla trasformazione della società. Pertanto l’obiettivo di non disperderne la memoria è parte integrante del compito di diffusione culturale e di promozione civile (spunto tratto dalla Relazione storica/tecnica/scientifica allegata al decreto n. 1026 del 13/3/2017).

3. Incremento del verde urbano e della qualità della vita

La Strategia nazionale del verde urbano – Piano nazionale previsto dalla Legge 14 gennaio 2013, n. 10 – “Norme per lo sviluppo degli spazi verdi urbani”, art. 3 c. 2 lett. c) – fissa, tra gli altri, i criteri e le linee guida per la realizzazione di aree verdi permanenti intorno alle maggiori conurbazioni, per la promozione di foreste urbane e periurbane, coerenti con le caratteristiche ambientali, storico-culturali e paesaggistiche dei luoghi.

Di contro, il Focus sul Verde Urbano del 24/5/2016 dell’ISTAT, fa risaltare, per la città di Caltanissetta e per il territorio circostante, una scarsissima disponibilità di verde urbano, addirittura 9 m² per abitante, contro la media di 31 m² nel resto d’Italia.

In questo contesto appare evidente che la realizzazione del Parco avrebbe una ricaduta anche sul versante della vivibilità e della qualità della vita dei cittadini di Caltanissetta e dei Comuni viciniori. Addirittura, considerate le dimensioni dell’area e la sua collocazione nell’ambito del tessuto della città (la collina si trova nella periferia nord–est della città, a ridosso del centro storico), potrebbe essere inquadrata come “foresta urbana” e quindi come infrastruttura verde utile per raggiungere precisi obiettivi di ordine sociale, ambientale, finanziario e occupazionale.

Risultati attesi

1. Sviluppo economico legato alla fruizione dei luoghi, attività collegate

2. Aumento della domanda culturale

3. Aumento delle presenze turistiche

Il piano degli interventi

1. Acquisizione della proprietà degli immobili e delle attrezzature;

2. Interventi di ristrutturazione, recupero e rifunzionalizzazione degli immobili per la realizzazione del “Museo delle comunicazioni”

3. Lavori di realizzazione del “Parco S. Anna”

4. Cronoprogramma

Azioni di promozione del Parco e del Museo

1. Redazione del Piano di Comunicazione

2. Ideazione e realizzazione grafica di uno specifico logo

3. Realizzazione sito internet e pagine social

4. Campagna pubblicitaria

Piano di gestione

1. La sostenibilità economica

La realtà dei nostri giorni, con le scarsissime risorse economiche destinate alla cultura, scoraggia le amministrazioni pubbliche ad investire in questo settore. Anche se è opinione comune che la cultura e la conoscenza possono creare ricchezza, lavoro e sviluppo.

La presente iniziativa intende valorizzare i naturali flussi di traffico associabili alla realtà museale con quelli di natura prettamente commerciale in mano ai privati, proponendo un’offerta di servizi più ampia ed articolata, spesso di natura anche fortemente diversificata e generalmente riconducibili alle attività di specifiche aziende, affinché il progetto possa risultare economicamente sostenibile nel tempo e addirittura capace di generare sviluppo nell’area interessata.

Le realtà commerciali che si immaginano, completano l’offerta della gestione del tempo libero e dell’accrescimento culturale, affiancando alla struttura di tipo museale-scientifico, attività di tipo ludico, sportivo, di intrattenimento, residenziali ecc., integrandole in un progetto unico e riconoscibile come tale.

2. Le attività degli Enti pubblici

I beni culturali e paesaggistici di proprietà degli Enti Locali sono sottoposti a precise norme che ne regolano la tutela, la fruizione e la valorizzazione, primo fra tutti il Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio. D’altro canto emerge chiaramente, dallo stato attuale dei conti degli EE.LL., la difficoltà della gestione dei beni pubblici, soprattutto del patrimonio immobiliare.

La strada che sarà tendenzialmente seguita, per non incorrere nella difficoltà della gestione pubblica del sito nel suo complesso (Museo e Parco), è quella della concessione a privati, strumento efficace ed efficiente per la gestione dei servizi pubblici con rilevanza economica.

Agli Enti pubblici spetterebbe pertanto la regolazione del servizio e il successivo controllo e la vigilanza.

3. Le attività dei privati

Turistico-ricettiva

Ristorazione

Sportiva

Enti coinvolti

1. Stato Italiano

2. Libero Consorzio Comunale di Caltanissetta

3. Comune di Caltanissetta

4. Istituzioni accademiche e scolastiche

5. Comitato

Ai suddetti soggetti si auspica possa aggiungersi la RAI