CALTANISSETTA – Dalla documentazione fotografica presentata da RaiWay al Comune il 23 dicembre scorso, in allegato alla Scia (che è la segnalazione certificata di inizio attività), si evince in maniera inconfutabile che nell’antenna (alta 284 metri, realizzata nel 1951) che si erge in cima alla collina Sant’Anna è presente «un diffuso stato di ossidazione degli elementi metallici dovuto alla carenza di manutenzione da parte della proprietà e segnatamente in molte sezioni dei giunti, dei ballatoi, degli agganci, degli stralli e lesione dell’ancoraggio degli stralli».
Tale constatazione (riscontrabile nel corpo dell’ordinanza del 12 marzo firmata dal sindaco Roberto Gambino) mette a rischio l’incolumità delle persone che abitano nelle case stagionali o villette residenziali costruite negli anni trascorsi sulle pendici della collina. Ecco perché il Comune, rompendo gli indugi, ha disposto che RaiWay provveda nei prossimi tre mesi ad eseguire nella struttura le opere di manutenzione per tanti anni non eseguite e che soprattutto – nell’arco di 20 giorni – recinti l’area in cui ricadono ben 131 particelle catastali, specificando che in caso di inadempienza, provvederà lo stesso Comune e che le spese sostenute saranno poste a carico di RaiWay, proprietario dell’antenna e del terreno circostante (13 ettari).
L’area da recintare si estende in un raggio di 280 metri dall’antenna e copre una superficie di circa 25 ettari. All’interno di essa ricadono le 32 particelle catastali dove sono state edificate negli anni le residenze di circa 30 famiglie che dovranno lasciare nei 20 giorni successivi alla notifica dell’ordinanza di sgombero; nelle altre 99 particelle catastali interessate alla recinzione di sicurezza ricadono le edificazioni di persone che non sono lì residenti, a cui viene ora dato l’assoluto divieto di accesso.
Certo, è difficile accettare un’ordinanza di sgombero in un momento in cui viene chiesto ai cittadini di non uscire da casa per contrastare il coronavirus. Ma il sindaco e i tecnici comunali ritengono che non sia possibile rinviare l’esecutività del provvedimento. Anche se, come è inevitabile, i proprietari delle case ora faranno di tutto per opporsi e infatti hanno già nominato un legale che li tuteli.