C’è anche un appello per la partecipazione alle esequie da limitare ai familiari dei defunti (e con l’o sservanza delle disposizioni ministeriali) evitando le condoglianze secondo le tradizioni e gli usi locali, nel decreto episcopale emesso ieri dal vescovo della Diocesi di Caltanissetta, mons. Mario Russotto, sull’emergenza Coronavirus.
«La pericolosa situazione creatasi con il rapidissimo diffondersi dell’epidemia – aggiunge mons. Russotto – spinge noi cristiani a fare ricorso ancor di più alla preghiera e all’esercizio della carità secondo il precetto biblico: “Ama il prossimo tuo come te stesso”». Nel decreto sono contenute alcune norme «che tutti dobbiamo osservare fedelmente, per un concreto esercizio di reciproca carità e per tutelare il bene della salute degli uni verso gli altri». Si autorizzano i sacerdoti a celebrare, nei luoghi e nei contesti opportuni, anche quattro messe la domenica per meglio distribuire la partecipazione dei fedeli nell’arco della giornata. La messa in un giorno feriale vale anche come precetto domenicale.
Essendo già sospesi tutti gli incontri per il catechismo dei bambini e dei ragazzi, si esortano gli stessi a partecipare alla messa con i loro genitori in uno dei giorni della settimana. E ancora: sono state annullate tutte le attività diocesane, parrocchiali e associative fino al 3 aprile, le Lectio e gli esercizi spirituali al livello diocesano verranno trasmessi dalla cappella dell’E p i s c opio in diretta streaming attraverso un link ad hoc. Sono annullate, fino al 3 aprile, tutte le processioni di qualsiasi tipo e devozione, sia fuori sia dentro la chiesa, come pure tutte le celebrazioni penitenziali comunitarie e gli esercizi spirituali parrocchiali.
Per quanto riguarda la Via Crucis nella chiese bisogna mantenere almeno un metro e mezzo di distanza l’uno dall’altro (e dunque un fedele per banco) e stare tutti fermi ai loro posti. Secondo le necessità del luogo e della parrocchia, i sacerdoti sono autorizzati a celebrare la Via Crucis anche in più giorni della settimana, considerato il fatto che tutte le riunioni di gruppi e associazioni in parrocchia sono sospesi. Inoltre, fino al 3 aprile si sospende la comunione agli ammalati da parte dei ministri straordinari, fatta eccezione per i casi più gravi ai quali provvederanno esclusivamente i sacerdoti. La comunione agli ammalati viene data ponendo l’ostia consacrata sulla loro mano; in caso di difficoltà ci si serva di un cucchiaino preso dalla casa dell’infermo.
La comunione durante la celebrazione della messa si distribuisce solo e unicamente sulla mano di ciascuno. A chi si rifiuta di riceverla sulla mano, il sacerdote dia la benedizione, ma si eviti ogni tipo di eccezione. «Coltiviamo la speranza e facciamoci diffusori della luce della fede e del coraggio del Vangelo, soprattutto in questo momento di difficoltà nel quale siamo chiamati a dare prova della nostra responsabilità credente e civile – conclude il vescovo Russotto nel decreto sull’emergenza Coronavirus – Affidandoci alla materna intercessione di Maria Santissima e alla potente protezione di San Michele Arcangelo, tutti di cuore benedico nel Signore».