“Destano stupore gli allarmi lanciati da alcuni parlamentari del Movimento 5 stelle sull’impugnativa della norma della legge di bilancio dello Stato 2020 proposta dalla Regione Siciliana alla Corte Costituzionale relativamente alla disposizione (art. 1 comma 875) che assegna soltanto 80 milioni di € per la riduzione del prelievo forzoso.”
Lo precisa il Vice Presidente e Assessore per l’Economia della Regione Siciliana Gaetano Armao.
“Occorre far chiarezza per evitare
inutili confusioni: il prelievo forzoso è stato ridotto in esecuzione dell’Accordo concluso nel Dicembre del 2018 tra
Regione e Stato sulla base di quanto preteso ed ottenuto dal Governo Musumeci.
Solo che invece di stanziare i 100
milioni ritenuti congrui dalla Corte dei Conti – Sezione Autonomie e già
approntati lo scorso anno, per non meglio noti motivi il Governo statale ha
ritenuto di ridurre tale stanziamento ad 80 milioni di € che risultano
insufficienti alle esigenze di Liberi consorzi e Città Metropolitane della
Sicilia” continua Armao. “Siamo stati costretti ad impugnare la norma per salvaguardare gli interessi dei cittadini
siciliani, invocando una pronuncia che dichiari l’insufficienza dello
stanziamento dell’ultima Legge di Bilancio dello Stato ed obblighi
all’integrazione sino alla concorrenza dei 100 milioni di €”.
“E’ noto che la Corte Costituzionale emette non solo sentenze di annullamento, ma anche sentenze interpretative o additive ed è a questa tipologia di pronuncia che si affida la Regione”, – conclude Aramo. “ci aspettiamo quindi che piuttosto che inutili allarmi i Parlamentari eletti in Sicilia sostengano le legittime ragioni delle nostre istituzioni provinciali”