La Fidas ha adottato tutte le misure di sicurezza necessarie per garantire la continuità delle donazione di sangue.
Uscire da casa, in questo periodo, è vietato se non per pochi e ben motivati motivi. Molti rispettano le direttive cercano di ridurre al minimo anche le uscite necessarie per approvvigionamento di beni necessari, controlli medici urgenti ed esigenze di lavoro.
C’è chi, invece, ogni 21 giorni deve continuare a uscire per recarsi in ospedale e sperare che ci sia una sacca di sangue a sua disposizione. Chi la mattina si sveglia augurandosi che la paura di contrarre il Coronavirus non scoraggi i donatori di Caltanissetta e che l’invito a “prendersi cura del prossimo” venga percepito anche per la donazione.
La Fidas Caltanissetta sta continuando la sua quotidiana attività per garantire la sopravvivenza di circa 500 talassemici di tutta la Provincia nissena ai quali si aggiungono i pazienti che devono subire interventi chirurgici, i malati oncologici e gli emofiliaci.
“Ci siamo sempre presi amorevolmente cura del donatore garantendo salute e sicurezza. In questo periodo le nostre azioni si sono intensificate adottando importanti accorgimenti che devono rassicurare ancora di più il donatore” hanno spiegato dall’associazione.
Uscire di casa per venire a donare rientra tra le “situazioni di necessità” consentite dal Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri. Al termine dell’incontro il medico della Fidas rilascia, come sempre, un certificato di conferma.
La sede di viale della Regione, operativa per le donazioni tutti i giorni dalle 8 alle 11.30 per le donazioni e fino alle 13 per ulteriori informazioni, è stata riorganizzata creando una nuova sala d’aspetto per assicurare la distanza minima di un metro tra le persone.
“Per ridurre al minimo il disagio e l’attesa noi consigliamo di chiamare l’associazione (al numero 0934 592830) e prendere un appuntamento. Davanti l’ingresso abbiamo collocato un dispenser di gel igienizzante per poter disinfettare le mani (o i guanti). Il medico, munito di guanti e mascherina, prima di autorizzare la donazione si informa sullo stato clinico del paziente, sulle sue abitudini e sugli ultimi spostamenti. Abbiamo anche acquistato un dispositivo per controllare la temperatura corporea a distanza in modo da annullare qualsiasi contatto fisico non necessario. Ulteriori precauzioni che sono state adottate per garantire gli altri donatori e il nostro personale in servizio”.
Al termine dell’incontro, prima di far entrare altre persone in sala, tutti i dispositivi vengono sterilizzati.
I vertici della Fidas hanno voluto ringraziare tutti coloro i quali, fino a ora, hanno risposto al loro appello. Non bisogna, però, interrompere il flusso di solidarietà e continuare a effettuare la propria donazione. Ciascun cittadino, in parte, è responsabile della vita di un altro individuo e per garantirla basta solo mantenere la buona abitudine di andare a donare.
“Donare il sangue – hanno concluso – in questo momento è ancora più importante perché vuol dire avere grande senso civico e grande amore per il prossimo e per la vita. Un messaggio di speranza e un gesto di solidarietà che offre conforto. La donazione è vita e la vita deve continuare”.