Sanremo

Sanremo, i frati di Assisi bacchettano Achille Lauro: “Quelle paillettes, modi discutibili”

I frati di Assisi bacchettano Achille Lauro per la performance festivaliera.”Gesti e parole di Achille Lauro, di cui vorrei rispettare la sincerità dell’intenzione. Rimane discutibile il modo e forse il luogo. Non possiamo ridurre quella scelta di radicale nudità e affidamento a Dio che si rivela come padre di ogni uomo a delle paillettes color carne. Forse per questa scena sarebbe stato preferibile il titolo: I Care e altri abiti. Dove è necessaria una coerenza tra i contenuti del testo, le intenzioni e i gesti. La differenza è proprio qui”, sottolinea padre Enzo Fortunato, direttore della rivista San Francesco. Più in generale, padre Fortunato rileva che” il festival esprime una ricerca di senso e di significato che non può essere messa tra parentesi. La pastorale stessa della Chiesa è chiamata a tenerne conto. Non di rado infatti vescovi e sacerdoti durante le celebrazioni propongono i testi della più popolare kermesse italiana”. I frati di Assisi esprimono apprezzamento per il don Matteo di Fiorello: “quella parola “pace” che apre di fatto il Festival.

Fiorello la ripete per ben 11 volte: “In questo mondo c’è bisogno di pace, ma pace, tanta pace. Benvenuti fratelli…C’è bisogno di pace, c’è bisogno di pace. Che bello essere qua! Saluto anche gli amici della galleria: scambiatevi un segno di pace! Ci voleva pace.. Ad indicare direttamente o indirettamente che il nostro Bel Paese sta superando i limiti di guardia nella litigiosità, nell’egoismo”. Tira le somme padre Fortunato: “In fin dei conti la prima serata del festival più popolare e più visto d’Italia ci consegna tre ‘verità’: abbiamo bisogno di senso e significato; abbiamo bisogno di pace; abbiamo bisogno di solidarietà. E se oltre la musica concorrono i fatti tutto è più semplice o se volete più francescano”. 

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