L’allarme delle agenzie di viaggi: il fondo per i rimborsi ancora non c’è. Perdiamo decine di migliaia di euro al giorno. A rischio gli stipendi
«Il governo italiano non ci ha comunicato nulla. I nostri voli sono regolari», dunque nessun rimborso dei biglietti. Fuor di burocratese è questa la risposta che la compagnia aerea Ryan Air ha inviato alle agenzie viaggi che hanno comunicato in queste ore la sospensione dei viaggi di istruzione e hanno chiesto il rimborso dei biglietti già interamente pagati. «Così non possiamo farcela: noi abbiamo pagato i biglietti, le scuole che non ci avevano ancora saldato perché le amministrazioni pubbliche possono pagare a posteriori non ci mandano più i soldi. Abbiamo almeno dieci viaggi di istruzione in partenza al giorno in questo periodo: perdiamo decine di migliaia di euro». racconta Lucilla Neri, direttore di un’agenzia di Firenze specializzata in viaggi di istruzione: «Ci vuole un intervento del governo perché chieda anche alle compagnie aeree straniere di adeguarsi». E i rimborsi promessi dal governo? «Per ora non c’è nulla: l’unica disposizione di legge a cui siamo soggetti è quella di rimborsare interamente le scuole».
Il decreto
E’ vero che del fondo promesso dal governo non si sa granché: la ministra Azzolina ha parlato della possibilità di un decreto ad hoc per rimborsare la agenzie. Ma i tempi non sono certi. Federturismo ha denunciato danni incalcolabili in un mercato che vale oltre 300 milioni di euro all’anno. «Con gli alberghi e i musei italiani è più semplice: riusciamo in genere a ottenere dei buoni da usare in futuro: non sono soldi ma crediti. Così avviene anche con le Ferrovie dello Stato, metre Italo rimborsa. I musei Vaticani ci hanno confermato biglietti per altre date. Gli albergatori con cui lavoriamo spesso ci riprogrammano le camere più avanti». Ma le compagnie aeree con sede all’estero. No. Anche le altre low cost – con le quali di solito si muovono studenti e professori per risparmiare – per ora non promettono nulla: confermano che per loro non è cambiato nulla e che se non interverranno altre misure i biglietti non usati sono persi per sempre.
Gli stipendi
«Per noi agenzie la situazione è drammatica: nei viaggi all’estero di solito il biglietto aereo copre dal 70 all’80 per cento della spesa. In più per tutte le gite cancellate noi ovviamente non percepiamo la commissione, dunque nessun ricavo. Già da questo mese potrebbe essere difficile pagare gli stipendi»
Corrieredellasera.it