Salute

Piscina comunale: “Res non Verba”, purtroppo il politichese ha vinto ancora una volta

Sergio Cirlinci

Piscina comunale: “Res non Verba”, purtroppo il politichese ha vinto ancora una volta

Gio, 13/02/2020 - 23:56

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”Servire non servirsi” è la scritta all’ingresso della sala che porta al civico consesso; “RES NON VERBA” è un’altra scritta su una porta dell’aula consiliare.
Due frasi che lasciano facilmente intendere quale dovrebbe essere il compito di chi entra da quella porta ed in quella sala, per svolgervi attività politica. Troppo spesso però, frasi come queste passano nel dimenticatoio e servono solo ad abbellire pareti. Dico ciò perchè oggi, ma è successo tante altre volte, ci si aspettava che finalmente si potessero capire tanti “perchè” ed arrivare ad una rapida risoluzione sul tema all’ordine del giorno. E’ stato giusto, l’aver dato parola alle tante associazioni che si sono impegnate in questi anni in piscina a favore delle persone disabili o degli sportivi in generale, comprensibilissima la loro rabbia, a tratti anche commovente, per la delusione nel vedere una così importante struttura chiusa. Tra il pubblico presenti tanti genitori di ragazzi disabili e tanti cittadini che speravano che da questo consiglio venisse fuori una soluzione immediata finalizzata alla riapertura; tutti ci speravano ma tutti son rimasti delusi.


Il politichese ha vinto ancora una volta; per più di tre ore si son sentite scambi di accuse e responsabilità. Dall’opposizione c’è stata una attenta cronologia dei fatti che hanno evidenziato chiaramente delle assurde lungaggini ed uno scarso collegamento tra la politica e gli uffici preposti; opposizione che è arrivata a chiedere all’assessore al ramo di fare un passo indietro e dimettersi. La risposta della maggioranza è stata onestamente una non risposta, capisco che era molto difficile difendere una simile situazione, quando già nell’aria si sapeva che era tutto da rifare. A parte l’aver rinnovato la fiducia all’assessore, si è parlato di altro, di presenze in commissione, di populismo, programmi sportivi e di articoli della Costituzione, che , anche se validi e condivisibili, onestamente poco avevano a che fare con la tematica e con le risposte che i cittadini ed i presenti si aspettavano, insomma un’arrampicata sugli specchi mal riuscita. La risposta che tutti sapevamo, ma che mai avremmo voluto sentire, l’ha data l’assessore, che nell’autoassolversi e quindi assolvendo anche chi l’aveva preceduto, ha seraficamente comunicato che, nonostante le varie interlocuzioni e tentativi, la ditta non firmerà il contratto e ha chiaramente fatto capire, così come poi in chiusura ha confermato il sindaco, che si andrà ad una nuova gara, non precisando, dopo le brutte figure sulle previsioni azzardate in passato, i tempi per la riapertura, considerando che, in aggiunta gli atti vandalici che hanno distrutto tutti i servizi igienici, ci sono i lavori di ristrutturazione che erano già noti.

Chiude il sindaco, che elencando le problematiche già sentite, ha aggiunto che nel fare una nuova gara, si terrà sicuramente conto delle tante istanze che son venute e verrano fuori dai cittadini e dalle varie associazioni. Dall’opposizione e dalla maggioranza si è sentito dire “oggi ha perso la città”, l’opposizione aggiunge che ha perso soprattutto l’amministrazione. Io personalmente penso che molti dei politici che attraversano quelle stanze, bene farebbero ad alzare gli occhi e leggere le scritte che campeggiano sulle porte e, se non le dovessero ben capire, che provvedano a farsele spiegare. Oggi, ancora una volta, cari politici hanno perso i cittadini, si perchè quando la politica non arriva a risolvere le problematiche il fallimento è sicuramente vostro, ma praticamente a perderci sono i cittadini, casualmente i più deboli, ai quali è stato negato l’ennesimo diritto. Ad Maiora