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Coronavirus, nel pisano esposto Crocifisso ‘prodigioso’ per la peste del ‘600

Redazione

Coronavirus, nel pisano esposto Crocifisso ‘prodigioso’ per la peste del ‘600

Mer, 26/02/2020 - 11:33

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La popolazione si era rivolta con speranza al ‘prodigioso’ Crocifisso durante i difficili anni dal 1628 al 1631 segnati dal flagello della peste. E alla fine la città mantenne il ‘voto’ di costruire un santuario per quella croce lignea, proprio per essere stata risparmiata dall’ennesima epidemia. Sotto l’emergenza del CORONAVIRUS, monsignor Andrea Migliavacca, vescovo di San Miniato, nel Pisano, invitando tutti i fedeli alla preghiera, ha deciso l’esposizione straordinaria della croce da stasera alle ore 21 fino a domenica prossima, 1 marzo, nella chiesa di San Domenico a San Miniato.

Non sono previste tuttavia specifiche celebrazioni religiose, “se non quelle previste dalla vita ordinaria della parrocchia”. “Considerata la delicata situazione che stiamo vivendo, a causa della diffusione della sindrome influenzale da CORONAVIRUS, insieme alle disposizioni già date anche come vescovi toscani, mi preme invitare tutti alla preghiera – ha detto il vescovo Migliavacca – Per questa ragione, valorizzando uno dei segni della nostra tradizione religiosa, verrà straordinariamente esposto il Santissimo Crocifisso di Castelvecchio”.

Il vescovo raccomanda “l’opportunità di una visita” e invita i fedeli “in ogni caso alla preghiera personale”. La straordinarietà della decisione è evidente, scrive “La Nazione” dando la notizia. Negli ultimi quarant’anni ci sono state due aperture eccezionali (ovvero fuori dalle tradizionali celebrazioni di ottobre), di cui una fu un momento di preghiera per la grave siccità del 2003.

Mai prima d’ora c’erano stati cinque giorni di esposizione continua. Al crocifisso – pare trovato da viandanti e che i sanminiatesi portarono nelle città della Toscana in guerra come segno di pace – la popolazione si è sempre rivolta quando è stata colpita da carestie ed epidemie. 

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