Ad una settimana dall’esplosione del coronavirus in Italia i contagi sono saliti a 822, quasi il 40% in più in un solo giorno. E aumentano anche i morti, saliti a 21 con i decessi di due uomini e due donne tra i 70 e gli 80 anni residenti nel lodigiano. Un nuovo caso nel Lazio: è una donna di Fiumicino che era appena tornata da un breve soggiorno a Bergamo. L’Oms parla di un “livello della minaccia mondiale molto alto”. La Lombardia chiede restrizioni per un’altra settimana, attesa la decisione del governo.
La Lombardia resta la regione più colpita, con 531 pazienti positivi, di cui 235 ricoverati e 85 in terapia intensiva. Una situazione complessa, come dimostra l’emergenza nell’ospedale di Lodi, dove sono stati ricoverati 51 pazienti gravi, tutti provenienti dalla zona rossa. “Non è il momento di abbassare la guardia o pensare di aver chiuso il problema”, spiega il professore Massimo Galli, direttore di Malattie infettive dell’ospedale Sacco di Milano. Una buona notizia arriva dallo Spallanzani di Roma, dove Niccolò, lo studente 17enne rientrato da Wuhan, ha terminato la quarantena. Il giovane sta bene e potrà finalmente lasciare l’ospedale per riabbracciare la sua famiglia.
Nella zona rossa intorno a Codogno e in quella padovana di Vo’ Euganeo da lunedì riaprono gli uffici postali. Un segno che la normalità, forse, è più vicina. Quanto alle scuole, la posizione delle regioni non è unanime. Il Veneto vorrebbe riaprire già da lunedì, come ha ribadito più volte il governatore Zaia. La Lombardia, invece, ha chiesto un’altra settimana di stop. La decisione spetta al governo: è probabile che si arrivi ad un provvedimento ad hoc per le due regioni e ad un altro con le le linee generali per tutte le altre. Che in alcuni casi – come nel Trentino Alto Adige – hanno già deciso la riapertura delle scuole.
L’emergenza è sempre più evidente anche a livello economico: -65% per abbigliamento e ristorazione, -40% per arredo e gli altri settori, piazza Affari che anche venerdì ha chiuso in negativo, bruciando 21 miliardi e facendo segnare un -3,58%. Le misure varate nel Cdm, dallo stop di tutti i pagamenti nelle zone rosse ad una serie di aiuti per il turismo, sono solo un primo intervento. Ma per far ripartire il Paese, come dice il ministro dell’Economia Gualtieri, bisogna seguire una “linea di equilibrio”: dunque “modulando in modo più preciso” le misure restrittive in atto.
Va in questo senso il decreto del presidente del Consiglio dei ministri che sarà adottato nelle prossime ore: un provvedimento contenente le linee generali alle quali tutte le Regioni dovranno conformarsi. Lo ha spiegato il commissario Borrelli. “Stiamo lavorando ad un Dpcm che andrà a ridisegnare le misure nei territori e sarà un provvedimento generalizzato per tutte le Regioni. Puntiamo ad un comportamento uniforme e concordato che sia coerente con l’andamento della malattia”.
Intanto dal mondo si moltiplicano le raccomandazioni ai turisti di non effettuare viaggi in Italia se non strettamente necessari. Hong Kong e gli Stati Uniti, gli ultimi in ordine di tempo a elevare l’allerta nei confronti del nostro Paese. La minaccia per l’epidemia al livello mondiale è stata elevata dall’Oms a livello “molto alto”. “Il continuo aumento nel numero dei casi e del numero dei Paesi affetti negli ultimi giorni – ha detto il direttore generale dell’Oms nel briefing sull’epidemia – è motivo di preoccupazione”.