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Rassegna Stampa. Centro di accoglienza, atto stragiudiziale alle istituzioni: “I dipendenti della Coop da assumere stabilmente”

Lino Lacagnina - La Sicilia

Rassegna Stampa. Centro di accoglienza, atto stragiudiziale alle istituzioni: “I dipendenti della Coop da assumere stabilmente”

Dom, 09/02/2020 - 22:14

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In attesa che la vertenza in corso dinanzi all’Ufficio del Lavoro possa ap-prodare ad una soluzione – da una parte la cooperativa Essequadro che si è aggiudicato l’appalto per la fornitura dei servizi agli ospiti del Centro di ac-coglienza per migranti di Pian del lago; dall’altro i 105 lavoratori a cui nel passaggio dal vecchio al nuovo gestore viene offerto un contratto di 16-18 ore settimanali, rispetto al precedente che ne prevede 36 – un gruppo di o-peratori si è rivolto allo studio legale di Raimondo e Alessandro Maira per chiedere a Governo nazionale e regionale «un intervento normativo o am-ministrativo urgente che possa garantire la trasformazione e il trasferi-mento in un ruolo, anche ad esauri-mento, alle dipendenze di una qualsiasi Pubblica Amministrazione operante in provincia di Caltanissetta».

Ciò al fine di non disperdere il patrimonio di professionalità che gli stessi hanno sinora acquisito, ma anche perevitare che le loro famiglie si possano ritrovare senza più sostentamento economico, visto che viene pure adom-brato il rischio di licenziamento per buona parte degli operatori oggi inservizio. Nell’atto stragiudiziale inviato al prefetto di Caltanissetta, ad alcuni Ministeri del Governo nazionale (Interno, Lavoro e Politiche sociali, Economia e Finanza) ma anche al presidente della Regione Siciliana, al presidente dell’Ars, all’assessore regionaleal Bilancio, al presidente della Commissione Bilancio dell’Ars ed ai presidenti dei gruppi Ars di Sala d’Ercole, l’avv. Raimondo Maira premette che i contratti di lavoro delle 33 persone da lui assistite «sono stati stipulati a tempo indeterminato seppur soggetti, come per legge e per contratto, alla riassunzione tra le varie imprese succedutesi negli appalti, con retribuzione da determinare in base al monte ore lavorativo prestabilito nei bandi di gara». Evidenzia però che «la particolare professionalità acquisita in tanti anni nell’espletamento di questo lavoro corre ora il rischio di perdersi o di gravemente ridimensionarsi», alla luce del Decreto Sicurezza recentemente approvato.

L’avv. Maira sostiene che così come dettato dalla Costituzione italiana, «lo Stato anche se non può raggiungere l’obiettivo ottimale della piena occupazione per tutti i cittadini, deve tendere a raggiungere questo obiettivo e,ovviamente, deve mettere in atto ogni tutela e comportamento a favore di quei cittadini che un lavoro già lo hanno», come è nel caso dei suoi assistiti. E ricorda anche che «il legislatore ha più volte affrontato questi profili a tuteladel lavoro che consentono il passaggio da imprese private ad imprese partecipate dello Stato e della Pubblica Amministrazione». Per cui sollecita l’emanazione di un provvedimento che preveda l’inserimento dei lavoratori del Centro tra i beneficiari delle norme già esistenti in materia.