CALTANISSETTA – E’ giallo al processo cosiddetto ‘Capaci bis’ che si celebra davanti alla Corte d’assise d’Appello di Caltanissetta dove era atteso questa mattina Giovanni Peluso, l’ex poliziotto ed ex 007 indagato per la strage. A inizio udienza il Procuratore generale Lia Sava e il sostituto Antonino Patti hanno detto alla Presidente della Corte, Andreina Occhipinti, che Peluso “non si è presentato”.
“Mi è stato detto fino a due giorni fa che doveva presentarsi”, spiega Patti. “Ma fino a pochi minuti fa non si è ancora presentato al bunker”. Giovanni Peluso, l’ex sovrintendente della Polizia di Stato, con un passato in servizio a Napoli e Roma, è stato indagato da per la strage di Capaci e per associazione mafiosa in seguito alle dichiarazioni del pentito Pietro Riggio.
Secondo l’accusa della Procura di Caltanissetta il campano Peluso avrebbe ricoperto il ruolo di “compartecipe ed esecutore materiale della strage di Capaci”. A questo punto la Presidente della Corte ha deciso di andare avanti con l’udienza chiamando a deporre il collaboratore di giustizia Francesco Geraci, collegato in videoconferenza.
Nei giorni scorsi, come apprende l’Adnkronos, Giovanni Peluso aveva fatto sapere alla Procura generale che avrebbe avuto ”degli impedimenti” per potere presenziare al processodi Capaci-bis. Ma fino ad oggi non è mai arrivato alcun atto formale che confermasse l’impedimento. A questo punto, alla fine dell’udienza, la Presidente della Corte d’assise d’Appello Andreina Occhipinti potrebbe citare Peluso alla prossima udienza con accompagnamento coattivo.
Il poliziotto Giovanni Peluso doveva essere sentito in merito alle dichiarazioni fatte dal pentito Pietro Riggio. Quest’ultimo ha raccontato ai pm che il poliziotto gli rivelò di aver preso parte alla strage di Capaci. “Un ex poliziotto (Giovanni Peluso, ndr) mi ha confidato di aver partecipato alla fase esecutiva della strage Falcone – raccontò Riggio – si sarebbe occupato del riempimento del canale di scolo dell’autostrada con l’esplosivo, operazione eseguita tramite l’utilizzo di skateboard”. Frasi smentite durante un confronto dallo stesso Peluso. Che, però, oggi non si è presentato in aula. Senza neppure avvertire ne’ la Corte d’assise d’Appello ne’ la Procura generale. Che fine ha fatto Giovanni Peluso, si chiedono tutti all’aula bunker del carcere di Caltanissetta?