CALTANISSETTA – Per molti anni vi è stato il silenzio assoluto. Nei libri di storia nessun accenno. Ancora oggi è un tema che divide. Eppure migliaia di italiani sono stati vittime del comunismo iugoslavo di Tito alla fine della seconda guerra mondiale. Imprigionati, torturati, uccisi e gettati all’interno di profonde cavità del suolo: le foibe.
Al massacro è seguito l’esodo, ovvero l’emigrazione forzata dai territori della Venezia Giulia, dell’Istria, di Fiume e della Dalmazia. Si stima che le vittime siano state 11.000 – oltre ai morti nei campi di concentramento iugoslavi – e che emigrarono dalle loro terre circa 250.000 uomini, donne e bambini.
In Italia dal 2005 è
stato istituito il “Giorno del ricordo”, il 10 febbraio, in memoria degli
italiani massacrati nelle foibe. Lunedì 17 gennaio la maestra Anna Maria Bruno,
testimone oculare di tale tragedia, ha incontrato gli alunni delle quarte
classi dell’Istituto tecnico e del Liceo “S. Mottura”, di cui è dirigente la
professoressa Laura Zurli. Figlia di un poliziotto infoibato, la maestra ha
cercato per anni la verità e ha lottato affinché il padre Luigi ricevesse il
giusto riconoscimento come martire delle foibe. Gli studenti hanno ascoltato
con attenzione e rispetto e hanno anche assistito alla visione del documentario
“La scomparsa di mio padre”, realizzato dall’Associazione “Laboratorio dei
sogni” sulla vicenda di Luigi Bruno.
I nazionalismi e i pregiudizi sono portatori di odio, morte e sofferenza ed è necessario possedere gli anticorpi democratici che solo lo studio e la conoscenza di ciò che è stato possono fornirci, per opporci ad essi.
Lavorare sulla memoria significa in primo luogo rendere omaggio alle vittime e poi costruire le basi del futuro, per non commettere gli stessi errori del passato, perché l’odio e la violenza riemergono quando abbassiamo la guardia.
Agli alunni è stato trasmesso un messaggio fondamentale: la guerra è il male assoluto, la pace va costruita giorno per giorno senza mai stancarci, perché solo con essa possiamo sperare di costruire un mondo migliore.
L’incontro è rientrato all’interno di un progetto dell’Istituto di cui è referente la professoressa Ignazia Lo Presti finalizzato ad acquisire la memoria del passato per orientarsi nel presente e progettare il futuro sviluppando atteggiamenti improntati alla non violenza, alla valorizzazione delle differenze, al rispetto dell’altro, alla collaborazione e alla solidarietà.
Per ricordare le vittime delle foibe con la poesia e la musica l’alunno Riccardo Oddone ha letto “Il giorno del ricordo” di Ermanno Eandi e Giuseppe Messina ha eseguito al pianoforte “Fly” di Ludovico Einaudi. La studentessa Alice Arena ha presentato una propria riflessione su questa triste pagina della storia del Novecento.