Venerdì 31 Gennaio 2020 presso l’Aula Magna dell’I.I.S.S. “S. Mottura” di Caltanissetta un gruppo di alunni delle classi quinte dell’Istituto Tecnico e del Liceo scientifico opzione Scienze applicate ha partecipato al progetto “Giorno della memoria” che ha previsto, tra le varie attività curricolari, l’ascolto della testimonianza della professoressa Sonia Lipani. La docente ha raccontato l’esperienza del nonno, militare italiano deportato e morto in un campo di prigionia in Germania e di Shlomo Venezia, ebreo greco sopravvissuto all’Olocausto. Shlomo fu deportato nel 1944 nel campo di concentramento di Auschwitz dove fu assegnato al Sonderkommando, il gruppo di deportati che aveva il compito di trasferire i cadaveri dalle camere a gas ai forni crematori. Shlomo doveva anche rasare i capelli dei cadaveri che venivano inviati alle industrie tedesche per fabbricare coperte e tappeti. Quando fu liberato pesava circa 30 Kg e trascorse una decina di anni in diversi ospedali prima di rimettersi in salute. Shlomo è morto nel 2012 consegnando la “fiaccola della memoria” alla professoressa Lipani.
Oggi i testimoni viventi dell’Olocausto rimangono pochi mentre, purtroppo, aumenta la percentuale di Italiani che non credono allo sterminio degli Ebrei e gli episodi di antisemitismo. Alla scuola spetta un importante compito informativo e formativo. “Noi crediamo – afferma la professoressa Lo Presti Ignazia, referente del Progetto – che tutte le discriminazioni siamo frutto di ignoranza. Dobbiamo conservare la memoria di ciò che è stato per guardarci dai pericoli del presente, dai sentimenti di odio e intolleranza che continuano ad albergare nel cuore umano”. La dirigente scolastica, professoressa Laura Zurli, presente all’iniziativa e promotrice di attività finalizzate a sviluppare competenze civiche e sociali ha lodato il comportamento attento degli studenti e il rispettoso silenzio di fronte alla terrificante esperienza dei lager nazisti, organizzati secondo i metodi più efficienti della capacità produttiva prima dell’eliminazione finale degli internati.
In
memoria delle vittime dell’Olocausto, l’alunno Giuseppe Messina ha ricordato al
pianoforte le vittime della Shoah con la musica.