Due antiche chiese riaperte al culto dopo interventi di recupero architettonico e restauro: la chiesa madre di Delia S. Maria di Loreto e la Rettoria SS. Crocifisso di Gaddira a S. Cataldo, in cui il Vescovo Mons. Mario Russotto ha celebrato solennemente la nuova dedicazione e consacrazione nei giorni di sabato e domenica scorsi.
Una festa per tutta la comunità di Delia la riapertura della chiesa madre, i cui lavori sono stati finanziati dal Patto per il Sud. “In questo tempio il cuore è Gesù Eucaristia, è il tabernacolo – ha sottolineato il Vescovo nella sua omelia – Noi siamo chiamati a ritrovare il cuore del tempio in quel tabernacolo per ritrovare il nostro cuore come tabernacolo ospitale di Gesù. e allora possiamo ritrovare il coraggio di dare testimonianza del Vangelo. Il coraggio di dire: E’ possibile passare dalla luce al buio, è possibile vincere ogni tenebra, ogni oscurità, perché la luce di Dio e del suo amore fa irruzione in noi.
L’amore che qui sperimentiamo nell’inchino misericordioso di Dio, siamo chiamati, a donarlo, a condividerlo con i nostri fratelli: non solo i poveri materialmente ma i poveri di senso, i poveri che non riescono a trovare una direzione nella loro vita; a condividerlo con gli affamati e gli assetati di affetto, di ascolto; a condividerlo con i ciechi, quelli che non riescono a vedere la luce di Dio nella loro esistenza.”
La Madrice di Delia, fondata nel 1300, è stata ricostruita a metà del XVIII secolo dopo il terremoto che ha sconvolto la Sicilia e ospita nei suoi sei altari di legno scolpito dorato, preziosi dipinti, sculture, reliquiari d’argento e un resto sacro di S. Rosalia,
Alla periferia di S. Cataldo l’antica Rettoria del SS. Crocifisso (XVIII secolo) si apre sulla campagna come un’oasi di pace, recuperata dall’antica costruzione e completata con nuovi locali pastorali che ne fanno un luogo ideale di meditazione e di preghiera anche per gruppi di giovani e famiglie che vogliano ritrovare un contatto profondo con la dimensione spirituale della vita.
“Il Crocifisso diventa la rivelazione piena e definitiva di Dio – ha ricordato il Vescovo Mario nella sua omelia – in Cristo Gesù crocifisso Dio ha detto compiutamente se stesso quaggiù. Non ha alcun’altra parola da aggiungere. In quell’inchino che il Crocifisso fa a ciascuno di noi è redento e risanato ogni cuore; e mentre il Crocifisso si inchina a noi, chinando il capo perché tutto sia compiuto, allarga le sue braccia ad accoglierci, ad ospitarci in quella fenditura del suo costato, come nella fenditura della roccia si è rifugiata la sposa del Cantico. È un nuovo Cantico dei Cantici che il Crocifisso vuole intonare con noi, con il suo popolo, per dire che noi siamo l’amata sposa, e solo nella fenditura del suo costato può trovare senso ogni nostro dolore, può trovare speranza ogni nostra sofferenza, può trovare conforto ogni nostra ferita”.
La Rettoria del SS. Crocifisso è stata completamente ristrutturata, con un nuovo altare in cui è stata collocata una reliquia del Beato Giacomo Cusmano, l’ambone, la sede ed una Casa Canonica nei locali antistanti la Chiesa, acquistati e ristrutturati con fondi CEI. I lavori sono stati diretti dall’arch. Giuseppe Di Vita, direttore dell’Ufficio Tecnico Diocesano.