Salute

Marianopoli, Casucci (FI) interviene sull’ordinanza del sindaco Noto

Carmelo Barba

Marianopoli, Casucci (FI) interviene sull’ordinanza del sindaco Noto

Mar, 03/12/2019 - 21:44

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MARIANOPOLI – Riceviamo e pubblichiamo: “Con nota dello scorso 29 Novembre, il Signor Sindaco del Comune di Marianopoli, relativamente alla pubblicazione dell’Ordinanza Sindacale n. 57 del 26.11.2019 per la sicurezza delle arterie e del territorio, ha affermato che “gran parte dei danni provocati dal maltempo sono stati causati da comportamenti negligenti o non corretti nella cura dei terreni limitrofi al paese”.    In merito a tali affermazioni del Sindaco Salvatore Noto, vorrei chiarire che il problema della viabilità disastrata nel territorio del comune di Marianopoli, in gran parte non è dovuto agli agricoltori che con comportamenti negligenti non curano bene i loro terreni o arano il terreno non parallelamente alla strada, ma piuttosto all’incuria di tutte quelle istituzioni di competenza, che ormai da anni si sono dimenticati che alcune strade esistono e che non si curano nemmeno di effettuare la manutenzione ordinaria.   Le strade del nostro territorio, oltre ad avere il manto stradale fortemente dissestato, hanno le cunette piene di erbacce e di fango, i ponti ostruiti, ed i muretti di contenimento ormai non sono più idonei a trattenere la quantità di acqua e di terreno che si viene a creare con queste nuove condizioni climatiche, completamente cambiate negli ultimi decenni. Tutte queste condizioni fanno sì che il sistema idraulico di regimentazione delle acque non funzioni, con conseguenza che l’acqua ed il fango provenienti dai terreni limitrofi alla strada, non trovando una via per incanalarsi, permangono sul fondo stradale.   Quindi invito il Signor Sindaco a non dire che gran parte del dissesto stradale nel nostro territorio è dovuto dai proprietari dei terreni e dagli agricoltori che “arano male il terreno”, perché in questo modo non solo lascerebbe passare un cattivo messaggio su di essi, ma tale affermazione risulterebbe riduttiva della situazione in cui versano le nostre strade, facendo passare il messaggio subdolo e sviante che basterebbe arare a un certo modo i terreni per risolvere il problema della viabilità. Agli agricoltori che hanno terreni limitrofi alle strade viene inoltre detto che “in caso di inadempienze, il Comune di Marianopoli procederà d’ufficio alla esecuzione delle opere indicate nell’ordinanza, ponendo a carico di essi le spese sostenute”. Ma agli agricoltori, martoriati dalla crisi, dalla svalutazione di tutti i loro prodotti, e da tutta una serie di problemi del comparto agricolo, chi li risarcisce per il danno creato loro dalla mancanza, appunto, di strade e infrastrutture?  L’ordinanza del Sindaco Noto, per come si legge nella stessa, trae origine da “accertamenti tecnici compiuti” dal Comune e fonda il suo imperio in forza di una legge dello stato già esistente e di rango superiore che è il codice della strada. Pertanto, con gli accertamenti suddetti il Sindaco sa o dovrebbe sapere quali sono i terreni che causano gli inconvenienti, quindi se non si è voluto regredire in un banale quanto inutile populismo o sviare il problema senza risolverlo, basta far rispettare il detto codice stradale e sanzionare i responsabili già di conoscenza del Comune se mai ce ne fossero.   Pensiamo veramente che il problema della viabilità si risolve con questa ordinanza e se è cosi come mai non si ci è pensato prima a far rispettare il codice della strada ed ancora non ci ha pensato proprio il nostro virtuoso Sindaco che amministra, per ultimo, da oltre sette anni?   Se proprio vogliamo trovare un colpevole per le nostre strade dissestate, invito il Signor Sindaco a volgere l’attenzione non solo sugli agricoltori, ma piuttosto lo invito a fare autocritica, a far sentire la “voce” del nostro territorio nelle varie istituzioni, che ormai da diversi anni hanno lasciato in uno stato di totale abbandono le strade di loro competenza, e a dare per primo l’esempio quando si eseguono opere pubbliche che incidono sul territorio. (ing. Calogero Casucci)