CALTANISSETTA – Al processo sul depistaggio delle indagini sulla strage di via D’Amelio, al termine dell’esame della dottoressa Annamaria Palma – dopo una udienza durata 9 ore – il procuratore aggiunto Gabriele Paci ha presentato una richiesta di prova sopravvenuta: “In base alle trascrizioni provenienti dalla procura di Messina – ha spiegato Paci in aula – risulta una discrasia tra cio’ che viene indicato nei brogliacci e cio’ che indicano gli ‘scontrini’ (una sorta di elenco delle telefonate ed emesso dalle macchine che registrano): ovvero ci sono delle telefonate negli scontrini mentre risulta la sospensione delle registrazioni nei brogliacci. Chiediamo quindi – ha proseguito – una perizia per verificare se i nastri originali siano stati manipolati e sulla discrasia tra gli ‘scontrini’ e i brogliacci delle conversazioni di Scarantino registrate”. Il numero delle conversazioni indicato negli scontrini non corrisponde infatti a quello presente nei brogliacci. La necessita’ della perizia nasce, inoltre, dalla scoperta delle interruzioni delle registrazioni per presunti guasti tecnici durante le telefonate tra Scarantino e i pm. Si’ intende capire dunque se si sia trattato di reali problemi tecnici oppure di interruzioni volute. Il presidente del Tribunale, Francesco D’Arrigo, dopo aver sentito le parti, si e’ riservato sulla richiesta dell’accusa. Il processo e’ stato rinviato al prossimo 10 gennaio.
Caltanissetta, Borsellino. Pm: “Perizia su nastri Scarantino, evidente discrasia”
Ven, 13/12/2019 - 23:09
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