Come nelle costumanze di questo mondo, quando arriva il giorno ultimo di qualche impresa, come il completamento di una grande opera, o la fine degli studi, o il raggiungimento di qualsiasi traguardo importante si è soliti fare festa esprimendo la soddisfazione per i risultati raggiunti. Cosi fa anche la Chiesa dopo aver portato,a termine l’impegno di un intero anno di servizio pastorale alla comunità cristiana. Festeggia la fine dell’anno liturgico ch ha fatto commemorare i fatti più importanti della vita di Gesù, della Madonna e di alcuni santi. Lo fa con una trionfale emoria del protagonista che è Gesù Cristo. Risuona nelle preghiere del Chiesa, in maniera inequivocabile l’affermazione del ruolo esercitato in vita e continuato in cielo dopo la risurrezione : il ruolo è Cristo Re dell’universo.Forse è comune la denominazione, ma non la comprensione del vero significato, Non è juna esagerazione devoziale o esaltazione indebita. E’ na affermazione teologica dedpotta dalla riflessione e dai testi biblici. BASTA PENSARE AL DIALOGO TRA Pilato e Gesù, nel quale è Gesù stesso che dichiara e afferma la sua regalità, Con piglio deciso Pilato gli chiede : Tu sei il Re del giudei ? Sì ! io sono Re, ma il mio regno non è di questo mondo. Dunque tu sei Re ? Sì, per questo sono venuto nel mondo per rendere testimonianza alla verità