“I MIEI RACCONTI BREVI”
“Quanti tipi di acqua esistono?”
“62” rispose Raffaele dietro suggerimento di quel burlone di GIOVANNI MAGRÌ
“Quali sono?”
E fu a quel punto che quel birbante di RAFFAELE MANTIONE diede libero sfogo e tirò fuori la sua creatività: “ferrarelle, ponzillo, acqua liscia, gasata, acqua azzurra, acqua chiara, acqua lorda, ngrasciata, acqua fitusa”, ecc…
Erano i primi anni ‘90 ed io e quel vile marrano di ROBERTO GALLÀ (I TAFANO BRODERS) trasmettevamo da radio “STUDIO 84”, con noi c’erano quell’impostore di GIOVANNI MAGRÌ, quel sex symbol di MANLIO “Monlaminla” PASQUALINO e naturalmente il PROFESSOR RAFFICA. Rammento che, nel corso della seconda puntata, il proprietario della suddetta emittente radiofonica, dopo averci redarguito molteplici volte, interruppe la trasmissione staccando la corrente elettrica e ci fece garbatamente, ma speditamente, accomodare fuori, a causa del nostro modo di esprimerci osceno ed offensivo nei riguardi della morale individuale e della pubblica decenza…che brutte persone che eravamo. Evidentemente non era gradito il nostro turpiloquio molto ricercato.
Raffaele è ormai un icona del viale Trieste, e dintorni, quella è “‘a sò zona”. A 50 anni ancora, dopo più di 30 anni di onorato servizio, gira in lungo ed in largo il quartiere facendo “i favura”. Ogni volta che mi incontra mi ripete: “ciao Arfonzio, cci nnà cd? Dicci a Roberto Gallà ca mu registra unu” e continua: “ti ricurdi a televisioni? Troppu forti”. E come potrei dimenticarmi Raffaè? Su TCS, la trasmissione era LILLO QUIZ, una delle trasmissioni più “trash” di cui si ha memoria. Quello era il periodo che avevamo praticamente adottato Raffaele, veniva con noi in pizzeria, lo accompagnavamo dal medico. Indimenticabile una sera a casa mia, mentre guardavamo Sanremo, ad un certo punto esplose in un pianto ininterrotto, tutti quanti all’inizio non capivamo ci eravamo pure preoccupati, ma poi ci rendemmo conto che erano lacrime di gioia. Era felice per quella situazione, familiare, che stava vivendo. Fece commuovere tutti quanti il maledetto.
Ogni qualvolta che ne avevamo la possibilità, Raffaele faceva un’apparizione nei nostri spettacoli, il “LISKA FESKA SHOW”, in teatro con circa 800 paganti, fu un vero trionfo. L’apice fu raggiunto con il video musicale “Raffica Rap”, dove narriamo le sue gesta. Raffaele in quei momenti era veramente felice e noi più di lui nel vederlo così. RAFFAELE è diventato ed è tutt’ora un personaggio pubblico, a cui tutti vogliono bene e che tutti rispettano. Che i comuni mortali lo fermino e gli chiedino di cantare una canzone ci sta, ma non ho mai visto alcuno prenderlo in giro. E questo, mi piace pensare che sia un po’ anche merito mio e di quel farabutto di Gallà.
GRAZIE RAFFAELE PERCHÉ ESISTI E PERCHÉ TI PRENDI CURA DI TUTTI I RESIDENTI E COMMERCIANTI DEL QUARTIERE FACENDO I “FAVURA”.
“Raffaè mi canti una canzone?”
“Sapore di sale, uacciu wa …”
“Cantala in francese”
“Sapore in francese…”.
Genio assoluto.