Nel corso dell’incontro sono state analizzate alcune esperienze positive, virtuose. E altre meno positive, meno fortunate. Ad esempio, l’Ecomuseo dei 5 Sensi di Sciacca, da progetto è diventato realtà, e da realtà viene oggi riconosciuto come metodo. Un progetto che vede il coinvolgimento di ben 42 associazioni. Diversi sono i Comuni che hanno richiesto supporto per replicare la “best practice” di Sciacca al fine di puntare ad un turismo esperienziale di qualità quale fonte certa, sana, florida di sviluppo del territorio. «La parte innovativa e ritenuta significativa di questa esperienza, tanto da essere diventata un modello metodologico da replicare – ha affermato il presidente dell’Ecomuseo Viviana Rizzuto – consiste nel fatto che essa non dipende dalla presenza di una o due persone, ma dal lavoro sinergico di un’intera comunità. E quindi è un sistema che si auto-sostiene e i cui vantaggi ricadono su un’intera comunità. L’ecomuseo ha per finalità il benessere del territorio e deve perseguire obiettivi per i residenti e obiettivi per coloro che vengono da altre realtà – ospiti, turisti, viaggiatori. È un processo “bottom-up” che parte dalla base e genera un cambiamento profondo e duraturo nel tempo. La comunità impara ad accogliere, a condividere, a raccontarsi e a promuovere nel mondo la propria identità: unica e straordinaria». Molto interessante anche l’intervento dell’ambientalista ennese Giuseppe Maria Amato, che ha parlato dell’esperienza, davvero importante, di Rocca di Cerere Geopark, riconosciuto sito UNESCO lo scorso Il 17 novembre 2015. Di questo peculiare geoparco fa parte anche Monte Capodarso, che è elemento fondamentale della Riserva naturale orientata “Monte Capodarso e Valle dell’imera Meridionale” – gestita da Italia Nostra. Amato ha comunque stigmatizzato il deficit di «regolazione a rete» che ha connotato i territori dell’Ennese e del Nisseno. L’assessore all’Urbanistica del Comune di Enna Giovanni Contino ha invece illustrato l’iter di Agenda Urbana – Autorità Urbana Enna\Caltanissetta – “Polo Urbano Centro Sicilia” che a Enna ha visto, anche, la partecipazione attiva dei Comitati di quartiere. Egli ha puntualizzato: «Con Agenda Urbana il messaggio che inviamo è chiaro: uscire dalla logica dell’individualismo e iniziare a pensare, a pensarci come un territorio di area vasta, il Centro Sicilia, che porti avanti interventi nella gestione complessiva del sistema territoriale. Quello che stiamo creando è un patrimonio culturale, economico e finanziario di cui il territorio beneficerà negli anni a seguire». La soprintendente dei Beni Culturali e Ambientali Daniela Vullo ha sottolineato le potenzialità degli ecomusei e ha evidenziato la bellezza e le funzionalità del complesso monumentale di Santa Maria degli Angeli, che, per la prima volta, grazie alla manifestazione “Paesaggi di Mezzo”, viene fruito in modo organico dai cittadini.
Insomma, il messaggio emerso dall’incontro/dibattito di venerdì 18 ottobre è chiaro: viviamo, abitiamo – malgrado tutto – in un territorio ricchissimo di risorse storiche, culturali, artistiche, naturalistiche ma, per ottenere buoni risultati, per realizzare un progetto efficace ed efficiente, un progetto connotato da una “visione condivisa”, è necessario dialogare, lavorare in team, costituire una “rete di comunità” attiva, operosa. Concorde. Nel Nisseno abbiamo vissuto, sperimentato, tra tante altre, l’esperienza della Rete Museale, Culturale e Ambientale del Centro Sicilia, che sembrava potesse dare buoni frutti. E invece pare arenata, dispersa tra incomprensioni, abbandoni, atteggiamenti impropri. Questo, a dimostrazione che non conta soltanto il sapere “cosa fare” ma il “come fare”. E saperlo fare con intelligenza, umiltà e tenacia, insieme agli altri. Ad ogni modo, è sempre possibile ricominciare d’accapo e migliorare, migliorarsi. Alla luce, anche, delle esperienze più critiche. «Di certo la strettoia, la via angusta e impervia di tanti, di troppi progetti è la politica» – ha puntualizzato il presidente di Legambiente Sicilia Gianfranco Zanna. Poi, Zanna ha illustrato la bella esperienza della Rete Museale e Naturale della Valle del Belice. Di certo, ancora una volta qui, al centro dell’Isola, possiamo, dobbiamo affermare che il futuro, il progresso è soprattutto dentro di noi e sarà ciò che noi saremo in questo processo.
Leandro Janni, Presidente di Italia Nostra Sicilia e componente della Speciale Commissione – Osservatorio Regionale per la Qualità del Paesaggio