Dallo scorso mese di dicembre l’ospedale di San Cataldo ha sospeso a data da destinarsi l’attività dello screening di primo livello per la prevenzione del tumore del colon-retto. Anche l’attività di screening, attinente la mammografia, è sospesa dalla fine di giugno al Sant’Elia di Caltanissetta. La Fials nissena guidata da Gioacchino Zuppardo ha inviato una nota all’assessorato regionale alla Salute chiedendo un’ispezione per garantire il rispetto delle regole “considerato anche il fermo della strumentazione acquisita e gli impegni contrattuali assunti in termini di somministrazione di reagenti e di dispositivi di raccolta. Tutto questo potrà concettualmente divenire spreco di denaro pubblico stante che non determina alcuna efficace azione annoverabile alla prevenzione”.
Nella Asp di Caltanissetta resta invece operativo lo screening del cervicocarcinoma, “senza tuttavia intervenire con le ultime disposizioni normative che prevedono di iniziare la prevenzione eseguendo l’Hpv-Dna al posto del pap test. Tutto questo garantirebbe maggiore sicurezza ai pazienti ma non ha avuto seguito pur in presenza di biologo a tempo indeterminato”.
Secondo la Fials “risulta incomprensibile come un biologo specialista ambulatoriale, a tempo indeterminato, non venga comandato all’esecuzione dell’esame specifico ma venga tenuto a occupare una comoda poltrona all’ufficio screening a girare carte e ad intimare interruzioni di attività, unitamente ad un tecnico di laboratorio che da anni, nell’ufficio suddetto, è impiegato in un ruolo sicuramente improprio”.
La Fials quindi conclude: “All’Asp ci sono questioni ormai irrisolte da anni, che appaiono prive di qualsiasi adeguata soluzione stante che cambiano i direttori generali, cambiano quelli amministrativi, ma non cambia purtroppo quello sanitario il quale si è mostrato molto attento alla farmacognosia ma sembra assolutamente “insensibile” a tutti i “pungoli” che la Fials ha attivato nel tempo finalizzati a migliorare la sanità nissena”.
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