Il piano di pronta disponibilità, spiega la Fials, va predisposto per legge ed è annuale per organizzare il lavoro, ma risulta mancante dall’anno 2010. Secondo il sindacato questa è una “grave omissione programmatica e , di conseguenza, tutti gli atti di liquidazione delle somme, sia in termini di indennità contrattuale che di lavoro correlato, sono da dichiarare illegittimi ed il danno prodotto, verso chi lo ha generato, si configura in richiesta risarcitoria“. Senza analisi dei fabbisogni e delle necessità, dunque, la pronta disponibilità viene avallata per diritto acquisito. Una situazione di “anarchia” che ha spinto adesso la Fials a chiedere “senza alcun indugio la predisposizione di un piano razionale ed organico al fine di porre fine, sotto forma “di sanatoria” , ad un vuoto organizzativo e programmatico che ha generato la sussistenza di un presumibile danno erariale, da accertare nelle sedi che la Fials riterrà più opportune accedere”. (rv 3331552350)