Come poche altre volte , anche questa domenica , si presta all’equivoco o almeno si rischia di essere colpiti negativamente dalla Parola di Dio, talmente che qualcuno potrà restare scandalizzato, e potrà dire che la liturgia ci offre dei cattivi esempi. E’ difficile credere seriamente cha la liturgia , anziché aiutarci a crescere nella fede ci ponga degli ostacoli . Questo per dire, insomma, che sono delle pagini difficili e bisogna stare attenti a non capire malamente. Cerchiamo di cogliere qualche spunto per la nostra riflessione. Il primo attore di questa liturgia è il profeta Amos, uno dei profeti minori che ha scritto poche pagine, ma incisive. Si muove decisamente su un campo sociale e descrive, molto acutamente , il comportamento, in particolare dei commercianti, che avidi di guadagno e di ricchezza, non esitano di escogitare trucchi e aspettano il tempo opportuno, a danno dei poveri. Aspettano impazienti per mettere in atto imbrogli e furti, per vendere grano usando bilance false, o per costringere i poveri a farsi sfruttare con la paga di un paio di sandali. Il Signore, però, giura, : “ non dimenticherò le loro opere nefande. Anche il Vangelo sembra voglia consigliare come diventare furfanti. E’ chiaro che non si deve neppure supporre. Nella parabola del Vangelo, si parla del ricco signore che ha un amministratore che sperpera i suoi beni. Avuto sentore del suo prossimo licenziamento, con molta accortezza, si mette d’accordo con i debitori, riduce i loro debiti, falsificando “ le carte “ per farsi degli amici che lo aiutino, prossimamente, quando sarà nel bisogno. Gesù dice del padrone che “ lodò l’amministratore perché agì con scaltrezza”, Però , uscendo dalla parabola Gesù dice il suo pensiero : Ebbene io vi dico… non fatevi travolgere dalla disonesta ricchezza. E intende richiamare ad un impegno assai salutare per l’anima. Perché nel fare il male siete pieni di iniziative intelligenti e per fare il bene siete negligenti, disinteressati, apatici,, come se non vi importasse nulla ? E pertanto l’insegnamento che ne consegue , è molto chiaro. Cercate di essere entusiasti nel fare il bene, più generosi ad intraprendere iniziative utili al bene del prossimo o utili per la propria vita spirituale.? Perché siete così scialbi e freddi, nelle “ cose di Dio “ ?. Perché dinanzi a qualche pur piccolo ostacolo, i primi ad essere scartati sono i doveri religiosi e non si cerca con accortezza la soluzione più confacente al proprio impegno cristiano? Si loda la scaltrezza non il cattivo uso di essa per organizzare il male.