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Caltanissetta, depistaggio via D’Amelio. Ex Questore: “Scarantino cambiava sempre versione”

Redazione

Caltanissetta, depistaggio via D’Amelio. Ex Questore: “Scarantino cambiava sempre versione”

Ven, 27/09/2019 - 20:26

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CALTANISSETTA – “In un interrogatorio risalente al 12 settembre del ’94, si rimangio’ tutto quello che aveva riferito nell’interrogatorio di un mese prima” . Come si fa a indottrinare una persona come Scarantino? Non sapeva nemmeno parlare l’italiano”. E’ quanto ha dichiarato Vincenzo Ricciardi, ex questore di Bergamo, rispondendo durante il controesame alle domande dell’avvocato Giuseppe Scozzola, nel corso del processo che si celebra a Caltanissetta, sul depistaggio per le indagini successive alla strage di via d’Amelio e che vede sul banco degli imputati tre poliziotti, Mario Bo, Fabrizio Mattei e Michele Ribaudo, accusati di calunnia aggravata dall’aver favorito Cosa nostra.
Con Vincenzo Scarantino meno ci parlavo e meglio stavo. A me Scarantino, per qualcosa che non so dire e non so spiegare, non piaceva”, ha aggiunto Ricciardi. “Scarantino non mi ha mai parlato di denaro che gli era stato promesso”. A proposito invece del falso collaboratore Francesco Andriotta, Ricciardi ha detto di non averlo conosciuto dal primo dicembre 1992 al 30 maggio 1994. “Nel carcere di Busto Arsizio – ha continuato l’ex questore di Bergamo – non ci sono mai stato. Non ci sono mai stato prima della detenzione di Andriotta, durante o dopo. Non so neanche dove si trova quel carcere. In merito allo scappellotto ad Andriotta si figuri se io do uno scappellotto al primo ergastolano che vedo”. Poi ha aggiunto: “Mai sentito dire da Bo che dovevano essere corrette le dichiarazioni di Scarantino”.

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