CALTANISSETTA – – “La cosiddetta trattativa e le concomitanti singolari vicende relative al rapporto mafia-appalti, possono aver contribuito, anche senza interferenze fra loro, ad indurre Salvatore Riina alla piu’ rapida eliminazione di Borsellino”. Lo ha detto il Pg Lia Sava, nel corso della sua requisitoria nel processo che si celebra in Corte d’Assise d’Appello a Caltanissetta nei confronti di cinque imputati accusati di aver ricoperto, a vario titolo un ruolo, nella strage di via d’Amelio. “A parere di questo ufficio, ed in attesa dell’esito definitivo del processo Trattativa, se sara’ provato in maniera inconfutabile, che l’accelerazione dell’uccisione del giudice Paolo Borsellino – ha aggiunto – e’ stata determinata anche dalla sua opposizione ad accordi fra elementi deviati dello Stato e Cosa nostra, avremo, quale conseguenza immediata e diretta, altri elementi utili ed importanti al fine di comporre lo scenario di quella tragica stagione stragista”. Il Pg ha poi aggiunto che “tocca ai magistrati l’arduo compito di acquisire, a distanza di numerosi anni, ulteriori elementi per la ricostruzione completa della dinamica della strage di via d’Amelio, che presenta ancora oggi, diversi punti drammaticamente irrisolti”. La requisitoria si e’ conclusa con la richiesta della conferma della condanna di primo grado, che ha visto i boss palermitani Salvatore Madonia e Vittorio Tutino condannati all’ergastolo; 10 anni ciascuno sono stati inflitti ai falsi collaboratori di giustizia Calogero Pulci e Francesco Andriotta, reato prescritto per Vincenzo Scarantino.