di Rosario Amico Roxas – Con la sua imprudente presenza in Sicilia per una pretesa azione di rivalsa e di autoaffermazione, Matteo Salvini è riuscito a risvegliare l’antico orgoglio dei Vespri Siciliani; tutto cominciò il lunedì dell’Angelo del 1282, quando un focoso soldatino dell’esercito francese, tale Drouet, tentò di palpare il seno di una nobildonna accompagnata dal marito. La reazione dello sposo fu estremamente decisa, sottrasse la spada al soldatino e lo uccise con la sua stessa arma. Sono trascorsi più di otto secoli, ma il senso della sicilianità è rimasto tutt’ora vivo e vegeto. Stavolta è toccato a Matteo Salvini subire le conseguenze di un orgoglio ferito e di una dignità mortificata. Attratto dalla possibilità di impadronirsi del fondo schiena dei Siciliani, imponendo un governo sfacciatamente nordista, ha voluto sfidare la sorte e appropriarsi del Palazzo comunale di Catania, accolto dal fragile sindaco Salvo Poglise di Avanguardia Nazionale, da dove avrebbe voluto arringare la folla di cittadini che si erano spontaneamente riuniti per far valere il diritto di non essere considerati terroni. Ma è toccato a Salvini alzare il fondo schiena e fuggire dal Palazzo comunale dalla presidiatissima uscita di servizio.
E’ stato il Vespro di ferragosto 2019, per fortuna senza armi da taglio, ma semplicemente con uova, pomidoro, ortaggi vari e insulti come se piovesse. Ora si spera che tale orgogliosa rivolta morale si dilati per tutta la Sicilia dove abbiamo già il nostro coloratissimo carretto siciliano e non sapremmo mai cosa farcene del loro carroccio