Col linguaggio di oggi potremmo dire che nella liturgia di questa domenica si trovano tre Tweet di grande interesse. Sono bellamente coordinati per dare forza e convincimento su un argomento che, per altro, non incontra un grande favore tra gran parte anche dei cristiani. Si ascolta, tacendo, e … si vive ignorando. E’ molto facile esprimere l’insegnamento o l’ammonizione, e velatamente anche la minaccia “ pro bono” Più difficile metterlo in patica. Ci sono molte occasioni, durante l’anno, offerte dalla liturgia per ribadire questo messaggio di Gesù. Ma bisogna dire con fora e chiarezza, che all’atto pratico non si ha la ferma volontà di accettarlo e realizzarlo. Ma quale è questo misterioso messaggio ? Eccolo : “ Guardatevi e tenetevi lontano da ogni cupidigia , perché anche se uno è nell’abbondanza la sua vita non dopende dai suoi beni” In soccorso a queste affermazioni, le parole di Qoelet , della prima lettura, ci avvertono: “ Vanità delle vanità, tutto è vanità” Questa espressione, col canto, negli anni passati, era il “ devoto tormentone” delle quaresime, delle Missioni popolari tenuti da appositi missionari e avevano un certo effetto potendo contare sulla sensibilità cristiana, allora, più viva. Anche S. Paolo è molto esplicito a scuoterci con energia. “ pensate alle cose di lassù non a quelle della terra, soltanto” I due “ interventi” sopra citati sono da riferirsi al morboso attaccamento alle ricchezze che fanno trascurare i “beni” e “ i valori” spirituali ed eterni. Il Vangelo aggiunge, ci verrebbe di dire, il colpo mortale. Gesù si rifiuta di fare da giudice tra due fratelli che hanno un problema- lite per ragioni eredità. L’orribile e perpetua e infausta fonte di discordia, di frattura e di odio. A Gesù interessa la buona volontà nella ricerca dei beni futuri e la concordia fraterna . Al ricco insensato , che si è arricchito improvvisamente e soverchiamente, sognando di vivere nei bagordi e nei piaceri anche più disordinati, Gesù dice : “ Stolto, che ti gioveranno i tuoi beni, tu questa notte morirai” E noi richiamiamo un’altra espressione di Gesù: “ che giova all’uomo guadagnare il mondo nitero se poi perde l’anima ?”Non si tratta di vivere tra le nuvole, trascurando o disprezzando le realtà terrene, ma almeno avere il sano discernimento , “ Cercate prima il regno di Dio, servitevi saggiamente dei beni terreni non trascurando la ricerca dei beni futuri.”E’ la ingorda bramosia delle ricchezze, fonte di ingiustizia e corruzione che va fuggita , per potersi trovare …. Puliti al cospetto di Dio.