Ci ha lasciato questa mattina Nadia Toffa, la giornalista sorridente della televisione italiana. Inviata e conduttrice del programma televisivo Le Iene, ha conquistato tutti con la sua radiosità e la sua semplicità, insegnandoci a fare un tutt’uno della professionalità e della genuinità, cosa ben rara in un lavoro come il suo. Nel 2017, Nadia ha cominciato a lottare contro un tumore cerebrale, “male incurabile” che grazie a lei ha oggi riacquistato il suo nome: “Non bisogna vergognarsi di guardarlo in faccia e chiamarlo per nome il bastardo, che magari si spaventa un po’ se lo guardi fisso negli occhi” diceva.
A maggio di quest’anno le sue condizioni si sono aggravate, nonostante le cure e gli sforzi con cui ha affrontato questo difficoltoso viaggio, e da luglio è stata ricoverata presso la Domus Salutis di Brescia, dove si è spenta, lasciando tutti con l’amaro in bocca. Eppure, dietro questa amarezza, si accenna un sorriso di speranza, quella che non ha mai smesso di infondere a chi l’ha conosciuta e a chi l’ha semplicemente vista attraverso quello schermo che a stento conteneva il suo smisurato amore per ogni cosa. Tutti l’hanno apprezzata per il suo reportage sulla vita; molti di noi l’hanno amata per averci mostrato il lato genuino e soddisfacente del giornalismo, quello affrontato senza la paura di schierarsi e con l’amore di regalare un’informazione sana, leale, giusta. È stato un esempio, anche a livello lavorativo, che ha incoraggiato chi come lei ha voluto andare avanti con le proprie forze e con tanta voglia di fare, anche laddove tutto sembra spento.
Alla fine si è spenta lei, dopo aver affrontato “due malattie, una delle due è la superficialità e il giudizio facile sparato attraverso un post o un commento ignorante”, come scrive il cantante Lorenzo Cherubini nel suo saluto all’amica. Si è spenta, ma senza perdere una guerra che in tanti vivono, e che lei ha accettato con pazienza. “Perché non a me? Io ho sofferto tanto e non lo augurerei mai a nessun altro”. Nadia si è posta una domanda che solitamente si presenta ribaltata; viviamo in un’epoca in cui certe ombre sembrano ad un certo punto doverci sovrastare inevitabilmente, mettendo in discussione tutto ciò che si è creato e raggiunto fino a quel momento, tutto ciò che si è diventati, e che viene divorato dall’interno. È toccato anche a lei, a quarant’anni, quando tutto sembrava perfetto. Eppure ha avuto il tempo di rendere perfetti tanti momenti per migliaia di fan, che certamente non dimenticheranno il suo sorriso.
Grazie, Nadia.