Salute

A Mussomeli rito della vestizione religiosa per due novizi della Copiosa Redenzione

Carmelo Barba

A Mussomeli rito della vestizione religiosa per due novizi della Copiosa Redenzione

Sab, 31/08/2019 - 07:30

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MUSSOMELI –  Aumentano le vocazioni  nella Congregazione dei servi della Misericordia della Copiosa Redenzione che, a Mussomeli, da alcuni anni, dopo l’addio dei frati francescani, ha sede presso la chiesa di S. Francesco con annesso convento. Qui, dallo scorso gennaio ci sono già  due novizi e, da qualche mese,  sono arrivati altri due giovani per intraprendere l’anno di noviziato, avendo dato ascolto alla loro vocazione religiosa. Presente la comunità francescana, hanno partecipato al rito della vestizione, presieduto dal Rettore Padre Valdecir. Presenti il confessore dei frati Don Liborio Franzù e il diacono don Pierenzo Costanzo e Padre Sergio con altri 2 frati della Parrocchia S. Agata di Caltanissetta. Anche una rappresentanza della comunità parrocchiale di Caltanissetta ha voluto onorare la circostanza con la loro presenza. Questi gli attuali novizi che stanno frequentando il noviziato: Fra Murillo e Fra Fra’ João Paulo  che  hanno fatto la vestizione l’altra sera e che si aggiungono a Fra Carlos e Fra Gustavo che erano arrivati a Mussomeli già nel mese di gennaio. C’è da dire che ognuno di loro ha già alle spalle 4 – 5 anni di seminario, seguendo così il previsto percorso per raggiungere la meta: il sacerdozio. Al termine della vestizione religiosa, rispondendo alla loro vocazione, c’è stato l’abbraccio di Padre Valdecir con i due nuovi novizi, che hanno ricevuto anche gli applausi e gli auguri dei presenti. Da sottolineare che, per la prima volta, il rito della vestizione, per disposizione del Vescovo mons. Mario Russotto, avviene a Mussomeli.  “Sono molto grato al Signore per la mia vocazione”, aveva detto uno dei novizi precedenti Fra Vinicius,  “il Signore ha toccato il mio cuore, mi ha chiamato e anche con le mie paure, mi sono consegnato interamente a lui”. E, intanto,  Mussomeli, adesso, come nell’antico passato, comincia ad essere culla e vivaio di vocazioni religiose.