VALLELUNGA – Continuano le dimissioni all’amministrazione comunale; Stavolta è l’assessore comunale Rosa Izzo che dice basta al sindaco Pelegalli. Lo fa con una lunga nota dal sapore di sfogo. Ecco, quanto ha scritto l’amministratore Izzo: “Anche per me è giunto il momento di scendere al capolinea, essendo venute a mancare le condizioni necessarie alla mia permanenza all’interno di questa compagine, che ostinatamente continua a definirsi Amministrazione Comunale. L’entusiasmo iniziale che animava il mio desiderio di fare politica, si è spento giorno dopo giorno inesorabilmente, poiché mi sono dovuta scontrare con problematiche che all’inizio non pensavo potessero portare a questo epilogo. Dal momento in cui il sindaco mi ha attribuito le deleghe, dopo più di un mese, nonostante fossi stata la prima eletta tra i consiglieri, ho iniziato a lavorare, entusiasta del fatto che in merito alla Pubblica Istruzione, le Politiche Sociali, la Cultura e le Politiche giovanili, sentivo di avere una certa competenza essendo un insegnante ed avendo fatto un percorso di studi universitari e post universitari che mi consentono di operare nell’ambito delle problematiche sociali. Ho mostrato fin da subito la mia riconoscenza al sindaco, poiché mi aveva dato la possibilità di profondere il mio impegno e concentrare le mie energie e le conoscenze, in un ambito in cui ritenevo di poter lavorare e portare risultati ma nonostante il lavoro svolto, l’impegno e l’entusiasmo che gli mostravo, ogni volta che raggiungevo un obiettivo ho sempre notato in lui indifferenza, arrivando persino a “consigliarmi” di non darne notizia alle testate giornalistiche. Ogni volta che con grande gioia gli comunicavo un obiettivo raggiunto. grazie al lavoro svolto in sinergia con il distretto socio sanitario di cui Vallelunga fa parte, finalizzato a dare una boccata d’ossigeno ai nostri cittadini, notavo in lui un profondo malessere, come se gli obiettivi raggiunti sarebbero serviti solo ad aumentare la mia visibilità o come, più volte mi ha detto, sarebbero serviti a “fare politica”, preparandomi il terreno per le prossime elezioni, mi chiedo e gli chiedo se questa presunta ambizione è un peccato, perché se così fosse lui lo ha commesso prima di me. Se l’aver attivato tutti i servizi a favore delle fasce deboli, andando anche oltre a ciò che è stato scritto nel programma elettorale, per lui significa fare politica, sono fiera di averla fatta, perché per me politica vuol dire operare a favore della propria comunità .Come è possibile notare dai dati reperibili presso l’ufficio servizi sociali ( che ringrazio per l’impegno e il lavoro svolto) e dalla relazione annuale, le fasce a rischio sono assistite ma probabilmente tutto questo non doveva accadere, perché secondo la sua visione della politica tutto ciò ha contribuito ad aumentare la mia visibilità, cosa a cui non ho mai ambito. In occasione della festa patronale, apprezzata quantomeno dai cittadini, il sindaco si è impegnato a non far comparire, per la prima volta nella storia Amministrativa di Vallelunga, il mio nome sul programma dei festeggiamenti lasciando passare il messaggio che l’assessore di turno, a differenza dei suoi predecessori, doveva rimanere nell’ombra o peggio ancora che il suo nome non era degno di visibilità, sono fiera del mio nome! nonostante il suo ridicolo nonché mediocre tentativo di farlo oscurare. All’inizio di questa triste vicenda mi sono convinta, declinando i consigli degli amici e dei miei familiari, a fidarmi fino al punto di dimettermi dalla nobile carica che il popolo mi aveva conferito. Sono stata più volte accusata di essere complice dei consiglieri di minoranza e di quelli di maggioranza che prima di me hanno ritenuto opportuno prendere le distanze, solo perché sono riuscita a mantenere rapporti civili e di collaborazione, finalizzati al buon funzionamento della macchina amministrativa ma tutto ciò è stato travisato e probabilmente avrei dovuto dichiarare guerra agli amici e a tutti coloro che mi hanno sostenuta consentendomi di ottenere il maggior numero di consensi, probabilmente la mia colpa è stata quella di non essere mai stata attaccata in consiglio comunale, forse perché non hanno mai trovato nulla da contestare? All’inizio del mandato mi sono permessa di dare un consiglio al sindaco, ossia di non scindere la delega all’istruzione da quella ai servizi socio assistenziali, essendo le due deleghe complementari in varie occasioni, prova ne è il fatto che molti servizi che l’ente locale deve obbligatoriamente garantire alla scuola, sono finanziati dall’assessorato regionale alle politiche sociali, quindi per poter lavorare in modo organico e funzionale, è necessario partecipare ai bandi e portare le richieste della scuola in sede di distretto socio sanitario, ai cui tavoli tecnici, almeno una volta all’anno, vengono invitati anche i dirigenti scolastici, al fine di attivare servizi quali il supporto scolastico, l’assistenza all’autonomia e alla comunicazione ecc… per fare questo si rende necessaria una visione globale, al fine di capire quali sono le problematiche ed accedere ai giusti finanziamenti per risolverle, allora ha ritenuto valida questa soluzione, decidendo di attribuire a me entrambe le deleghe e consentendomi di svolgere un lavoro organico e ben strutturato. Adesso definisce questa aggregazione, che prove alla mano è risultata funzionale, un “compartimento stagno” ma non utilizza la stessa definizione per un’altra aggregazione di deleghe e mi riferisco alle opere pubbliche, urbanistica ed edilizia che invece preferisce tenere ben aggregate ed attribuite ad un’unica persona, consentendole di avere una visione di insieme e lavorare speditamente per competenze. A fronte dei risultati raggiunti, anziché essere fiero del lavoro dei suoi assessori che avrebbe potuto utilizzare come scudo per proteggersi /proteggerci delle accuse di immobilismo che negli ultimi tempi sono fioccate, ha ritenuto opportuno effettuare un rimpasto delle deleghe, che ha intaccato solo me, scindendo l’istruzione dai servizi sociali, tanto per ricordarlo gli ambiti che fin ora grazie al cielo non hanno subito nessun attacco da parte del consiglio comunale, attribuendomi la delega al bilancio, omettendo un passaggio fondamentale in nome del rispetto dell’amicizia e della collaborazione e mi riferisco al dialogo e al confronto che in merito a questa decisione, almeno con me, non ha ritenuto opportuno avere. Riconosco l’importanza che riveste la delega al bilancio, per la quale al momento, con molta umiltà, non sento di avere spiccate competenze (avendo fatto un percorso di studi diverso), come quelle che invece potrebbe avere qualche altro assessore facente parte della giunta, non sono ignorante e sono certa che con il tempo avrei potuto svilupparle ma il tempo per me è finito e giuro di aver fatto di tutto per cercare di andare avanti ma è difficile continuare ad operare in un contesto caratterizzato da disgregazione e non penso di essere la prima ad aver notato questa particolarità. Ho deciso di rassegnare le mie dimissioni a seguito di quanto descritto, eventi e situazioni che giorno dopo giorno mi hanno devastata sul piano personale, non posso continuare a rimanere all’interno di un contesto ostile dove tutto è diventato difficile per non dire impossibile, anche a causa della poca collaborazione da parte di alcuni uffici che probabilmente, perché oberati di lavoro, non hanno ancora avuto il tempo di dare risposta a due mie richieste protocollate nel mese di ottobre 2018. Fin dall’inizio del mandato, ho chiesto all’ufficio servizi scolastici e all’area finanziaria di provvedere all’acquisto anticipato degli abbonamenti agli studenti che frequentano la scuola secondaria di secondo grado, al fine di sostenere economicamente le famiglie, soprattutto quelle disagiate e garantire a tutti il diritto allo studio, sancito dall’art.34 della Costituzione Italiana. Inizialmente ho avuto il sostegno del Sindaco e quindi mi sono sentita motivata a portare avanti questa iniziativa, contattando gli altri comuni che da anni adottano questo sistema ma con l’andar del tempo, ho avuto l’impressione che non c’era volontà da parte di nessuno a risolvere questo problema, perché l’acquisto degli abbonamenti da parte del comune, avrebbe gravato ulteriormente sul lavoro degli uffici competenti. Quando è stato interrotto il servizio scuolabus per la scuola dell’infanzia, la giunta si è attivata a cercare soluzioni al fine di ripristinare il servizio, io personalmente, a fronte delle continue, nonché giustificate, richieste dei genitori, ho proposto di esternalizzare il servizio e valutare se questa poteva rappresentare una soluzione, ho inviato quindi due richieste agli uffici competenti , protocollate in data 29/10/2018, con la prima chiedevo l’acquisto anticipato degli abbonamenti a partire dall’anno scolastico 2019/2020, con la seconda una ricerca di mercato per esternalizzare il servizio scuolabus ma come anticipato prima ad oggi nessuna risposta, nonostante i continui solleciti e la richiesta di un intervento del sindaco, finalizzato a dare manforte alle mie iniziative. Probabilmente, e me lo auguro con tutto il cuore, con la nuova costituzione della giunta questi problemi, di cui si è tanto parlato e che sono stati cavalli di battaglia in campagna elettorale, saranno risolti perché se l’intenzione era quella di fare ostruzionismo a me chi lo ha pensato si è sbagliato, perché ad essere penalizzati sono stati i cittadini che continuano ad essere disagiati. A Febbraio 2019 è partito per la prima volta il servizio civile universale, obiettivo che mi ero proposta di raggiungere in qualità di assessore al ramo, che attualmente vede impegnati 12 volontari che per un anno porteranno avanti un progetto di supporto scolastico, attività ricreative, laboratoriali e culturali con i minori. Oltre ad impegnare sotto il profilo lavorativo i dodici volontari, le attività sono frequentate da molti bambini e tutti i genitori sono entusiasti. A fronte di quest’ultimo risultato, il sindaco mi ha chiesto espressamente di dimettermi dal ruolo di operatore locale di progetto, sostenendo una mia presunta incompatibilità nel coordinare gruppi di lavoro(incompatibilità che non trova in altri assessori che coordinano gruppi di lavoro….)avrei ancora una volta potuto abbassare la testa e dimettermi ma in qualità di assessore al ramo, avrei dovuto coordinare gli operatori locali di progetto e quindi a questo punto, per tagliare la testa al toro, molto probabilmente il sindaco mi avrebbe tolto la delega alle politiche giovanili, pur di tenermi lontana da un impegno che stava dando buoni risultati. Quindi concludo ribadendo quanto detto all’inizio, non c’erano più le condizioni per operare serenamente e soprattutto civilmente, i boicottaggi e l’ostruzionismo erano diventati tali da bloccare qualsiasi attività attinente al mio ramo, quindi faccio un passo indietro, per l’amore che provo per il mio paese e la stima e l’affetto per i vallelunghesi, nella speranza che i cittadini abbiano servizi e diritti, qualora il nuovo assessore di turno entri nelle grazie del sindaco e del suo staff. Ringrazio i cittadini per la fiducia e il sostegno che mi hanno sempre dato e per la grande solidarietà che in questi giorni mi stanno dimostrando. Auguro al sindaco di continuare a svolgere il suo lavoro, portando a compimento il programma elettorale stilato dalla lista “Vallelunga nel cuore” che con tutto il cuore ha sperato ed ha operato affinché diventasse il Sindaco di Vallelunga”.
Vallelunga, ancora dimissioni al Comune
Lun, 01/07/2019 - 07:15
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