“Apprendiamo da notizie stampa che il Sindaco Gambino ha revocato tutte le azioni legali a tutela del Comune nei confronti dell’ATO Ambiente CL1. E quello che sorprende di più è l’assoluto e preoccupante silenzio da parte dei partiti politici, dei consiglieri comunali e delle organizzazioni intermedie, come se la richiesta da parte dell’ATO di addossare al Comune circa 15 milioni di euro di debito ATO non ricadesse sulle spalle dei cittadini, ma soprattutto non ipotecasse il futuro della Città.
Spariti i tumultuosi Consigli Comunali con una palese regia che trasferiva foglietti volanti ad energici consiglieri che si stracciavano le vesti per difendere la posizione dell’ATO contro gli interessi del Comune, spariti i feroci articoli stampa, sparita ogni attenzione al problema. Premettiamo che se un debito dovesse essere riconosciuto da parte del Comune di Caltanissetta, questo andrà pagato con le somme accantonate dalle Amministrazioni precedenti. Ma come determinare questo debito?
Molto brevemente va ricordato innanzitutto che l’ultimo bilancio ATO approvato risale all’esercizio 2012. Da quel bilancio il Comune di Caltanissetta risulta creditore per euro 1.082.743,00 mentre in capo all’ATO si afferma un debito di circa 12 milioni di euro di quote TARSU non riscosse da cittadini nisseni, che l’ATO vorrebbe direttamente addossare, per un presunto principio di sussidiarietà, al Comune di Caltanissetta. C’è da considerare anche che dall’Ottobre 2013 il servizio di raccolta e spazzamento è completamente pagato direttamente dal Comune di Caltanissetta, mentre i soli costi di gestione della struttura dell’ATO sono ripartiti in quota parte tra i Comuni, e i nostri uffici hanno sempre pagato le relative spettanze.
Nel 2014, tutti i Comuni soci dell’ATO CL1 concordavano la volontà di chiudere una liquidazione che durava da troppo tempo, e per coprire la situazione debitoria dell’ATO (circa 50 milioni di euro), chiesero di accedere ad un fondo di rotazione regionale, che però dal 2015 non venne più finanziato (prot.6579 del18/01/19). Dal 2012 fino ad oggi nessun altro bilancio è stato portato alla valutazione dell’assemblea dei soci ATO, ed al fine di comprendere se le continue richieste al Comune di Caltanissetta da parte dell’ATO di riconoscere un debito milionario derivante prevalentemente dalle quote TARSU non riscosse dallo stesso ATO, l’Amministrazione comunale, nel 2018, con determina dirigenziale n. 105 del 29/03/2018 avviava una procedura ad evidenza pubblica per l’acquisizione delle manifestazioni di interesse da parte dei soggetti in possesso dei requisiti richiesti e interessati alla candidatura per procedere all’attività di due diligence nei confronti dell’operato dell’ATO, mediante Avviso Pubblico.
A seguito di tale attività, si è affidato ad un noto esperto in diritto societario, il prof. Stagno d’Alcontres, una Due Diligence finalizzata ad analizzare la situazione finanziaria ed economica dell’ATO ed avere un parere definivo sul rapporto debito/credito. Sorprese molto la decisione dell’ATO di non fornire la documentazione contabile al Comune di Caltanissetta, socio di maggioranza, fatto che rallentò l’attività del prof. Stagno d’Alcontres, ma che non impedì di produrre una esaustiva relazione che confermava alcuni principi fondamentali, tra i quali l’ impossibilità di trasferimento del debito ATO in generale, ed in particolare quello derivante dalle quote TARSU non riscosse.
La relazione fu secretata perché conteneva informazioni importanti per la difesa dell’Ente. Inoltre, il collegio dei revisori dei conti del Comune di Caltanissetta, con i verbali nr.2/5/8 del 2019 segnalavano gravi irregolarità nella gestione ATO, chiedendo “senza indugio, di rendere edotto il tribunale competente, adottando i provvedimenti indicati dall’art. 2409 c.c. e/o azione di responsabilità”.
E’ importante evidenziare che, con ricorso notificato al Comune di Caltanissetta il 21/02/2019 l’ATO ha promosso la procedura arbitrale per ottenere la condanna del Comune di Caltanissetta al pagamento della somma di € 15.182.930,00 per la copertura dei costi del servizio di gestione integrata dei rifiuti e di € 4.000.000,00 per il risarcimento dei danni asseritamente subiti. Tale azione, subita dal Comune, veniva accolta positivamente, poiché, finalmente, un ente terzo avrebbe sancito la reale posizione creditoria/debitoria del Comune di Caltanissetta.
Con determinazione n. 51 del 01/03/0019 il dirigente dott. Bennardo per la resistenza in giudizio, conferiva l’incarico quale difensore del Comune al prof. D’Alcontres, impegnando la somma di € 11.871,26 liquidandone soltanto il 30%. Con altra determina n. 50 del 01/03/2019 il dirigente dott. Bennardo, in attuazione della delibera di giunta n. 147/2019, anche in ottemperanza a quanto suggerito dal collegio dei revisori dei conti con i suddetti verbali, proponeva di conferire al prof. D’Alcontres l’incarico di promuovere nei confronti dell’ATO l’azione ex art. 2393 bis del codice civile, impegnando la somma di € 11.871,26 liquidandone solamente il 30%.
Arriviamo ad oggi: dopo appena un mese dall’insediamento, il sindaco Gambino, tra i primi atti amministrativi, revoca tutte le azioni a tutela del Comune, disconoscendo la relazione di Due Diligence del Prof. Stagno d’Alcontres e, peggio ancora, la netta posizione del Collegio dei revisori dei Conti del Comune di Caltanissetta, limitando la trattazione sul debito da assumere in tavoli tecnici tra ATO e Comune.
Con la presente intendiamo chiedere al sindaco Gambino quali sono le superiori giustificazioni che hanno portato ad annullare le azioni di difesa fondamentali, azioni che potevano essere mantenute e sospese, piuttosto che frettolosamente revocate, in attesa dei risultati delle trattative nei tavoli tecnici.
Chiediamo anche di rendere pubblica la relazione di Due Diligence del prof. Stagno d’Alcontres, essendo venuto meno il bisogno di segretezza, in modo tale che la città possa conoscere le motivazioni che tutelavano il Comune dal trasferimento del milionario debito dell’ATO risalente ormai a gestioni più che decennali.
Invitiamo altresì i cittadini e le organizzazioni sociali a seguire con attenzione questa vicenda i cui esiti rischiano di ricadere pesantemente sui cittadini e sul futuro della città, preoccupati che tutto si possa tradurre in un pesante aumento della TARI già dai mesi prossimi, con gravi ripercussioni sulla già precaria situazione economica di molte famiglie nissene.
Ci auguriamo che la trasparenza possa consentire che le cattive gestioni del passato non vengano scaricate, come avveniva con la “vecchia politica”, sui cittadini. Il Polo Civico continuerà a seguire con attenzione questa delicata vicenda.
Polo Civico Cives 3.0