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Mussomeli, Tonino Calà: “Morte civile di un territorio”

Carmelo Barba

Mussomeli, Tonino Calà: “Morte civile di un territorio”

Sab, 20/07/2019 - 08:37

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MUSSOMELI -RICEVIAMO E PUBBLICHIAMO: “Qualcuno e direi diversi, a vario titolo e per i ruoli ricoperti, dovrà assumersi la responsabilità politica per avere consentito che Mussomeli non sarà più Comune Montano. Qualcosa che sfugge alla logica e al buon senso comune. Credo di interpretare il pensiero critico e indignato di tanti colleghi e di tanti cittadini per l’innegabile disagio procurato al territorio e al suo costante depauperamento. Non sono certo mosso da spirito polemico, semmai da spirito costruttivo. In più occasioni e ripetutamente, nel corso di riunioni e incontri con le istituzioni e con i politici, ho fatto presente l’assoluta anomalia decisionale che ha declassato Mussomeli da comune Montano a semi Montano. È stato chiesto l’intervento a chi di dovere, facendo anche ricorso al Tar Sicilia, come hanno fatto altri comuni siciliani che hanno avuto riconosciuto la titolarità di comune montano. Da tempo non mi occupo di politica per mia scelta personale, tenendomi lontano dall’agone politico. Mi chiedo e chiedo a tutti quale logica perversa ha guidato l’orientamento politico di governo e deputazione regionale nell’adottare provvedimenti negativi e squalificanti per il nostro territorio, ledendo i diritti di intere comunità già segnate dal degrado e dall’abbandono. Non solo. Tutto ciò è stato fatto tradendo la ratio e la lettera della legge regionale n. 6 del 24 febbraio 2000 sul dimensionamento, gli accorpamenti e le fusioni delle nostre Istituzioni scolastiche, con la quale si intendeva difendere e tutelare le aree infra-strutturalmente e socio-economicamente svantaggiate e a rischio di povertà. Diversi onorevoli hanno gridato allo scandalo e hanno promesso di lottare contro una decisione politica miope e irragionevole. Non è accaduto ancora nulla. Viene da pensare e senza tema di smentita che diversi politici e deputati della provincia nissena hanno in mente “lo svuotamento progressivo” delle nostre comunità, dopo avere già precarizzato il lavoro, le infrastrutture viarie, le strutture sanitarie e i servizi socio-assistenziali. Un fatto decisamente incomprensibile. Se questa è la politica e se questi sono i politici della nostra provincia che ci governano e ci amministrano, ben si comprende la rassegnazione di tanti cittadini e la rabbia, l’indignazione e il disamore di tanti nostri giovani che si fanno le valige, partono e vanno via. I fatti sono i fatti. La propaganda è stata azzerata. Voglio sperare che qualcuno decida di smuoversi, adottando tutte le necessarie iniziative atte a scongiurare la morte civile e definitiva delle nostre comunità. (Tonino Calà (RSU FLC CGIL)

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