CAMPOFRANCO – L’ultima domenica di luglio, per i Campofranchesi, è una giornata che non si tocca, una giornata da vivere nel proprio lembo di terra, in quanto si festeggia il Taumaturgo San Calogero, assai venerato localmente e non solo. Una giornata intensa ed animata che vede, nella mattinata, la celebrazione delle mese prima nel Santuario San Calogero con la successiva processione mattutina in direzione e sosta nella chiesa Madre e, poi, il pomeriggio, con la preliminare messa vespertina, la nuova processione di rientro del Simulacro nel santuario di San Calogero. Una giornata vissuta seconda l’antica tradizione dove il pane benedetto di San Calogero, fresco di giornata e caratteristico nella sua forma, risulta essere elemento peculiare per la festività patronale. Una festa che richiama i concittadini a rientrare al paese natio, una festa a cui partecipano alla processione, e non solo, i paesi viciniori con i propri labari ed amministratori, una festa che vede impegnato il comitato festa ed anche l’amministrazione locale per gli aspetti organizzativi. Una festa, insomma, con processione del Simulacro, rigorosamente a spalla, con brevi soste, lungo il percorso processionale, per la benedizione del pane, approntato dai tanti devoti e pellegrini giunti a Campofranco per la successiva distribuzione ai presenti. Aria di festa, dunque, con le diverse bancarelle in azione, dove anche e, soprattutto, i prolungati fuochi d’artificio ha colorato la serata. La banda musicale ha fatto egregiamente la propria parte.
Campofranco ha festeggiato il Santo Patrono: “Viva San Calò’”
Lun, 29/07/2019 - 17:40
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