Oggi celebriamo la festa più autentica d’‘u Signori . So, e spero di suscitare il vostro ( intelligente ) stupore . Almeno per quanto riguarda i Mussomelesi,,la festa d’ ‘u Signuri , secondo la dizione locale e popolare, sarà domenica prossima. Secondo la liturgia della Chiesa oggi è la festa della SS. Trinità. Per il poco spazio qui disponibile ci è possibile qualche parola soltanto. La Chiesa col suo calendario ci ha accompagnato a considerare gradualmente, la santità, la grandezza, la misericordia del Signore, e quindi : l’Incarnazione ( il Natale ) poi la redenzione ( Pasqua ) , poi la venuta dello Spirito Santo ( Pentecoste ). Cioè, secondo la teologia abbiamo celebrato la misericordia del Padre che manda suo figlio che si sacrifica per noi, il quale manda lo Spirito Santo. E’ sempre il Signore celebrato nella diversità delle persone divine, che però formano un solo Dio. E qui entriamo nel mistero che non ci è dato comprendere pienamente . Col Corpus Domini celebreremo ancora una delle tre persone, pur sempre unita alle due nell’unità del mistero. Oggi è la festa d’ ‘u Signuri con unica denominazione che “contiene” cioè le tre persone Padre, Figlio e Spirito Santo , cioè la Trinità. Chi è dunque la SS: Trinità ? è ‘u Signuri . Per l’aspetto teologico è già troppo, quello che abbiamo detto, eppur insufficiente, ma è inopportuno volere pretendere di capire di più. Praticamente più interessante è la dimensione pastorale, cioè quello che riguarda la vita pratica, per la nostra mentalità, quello che deve tenere presente la vita quotidiana. E allora : la Trinità è “composta” da tre identità ma che sono misteriosamente unite in perfetta comunione, di amore, di volontà, di operazione. E questa “ comunione” è come “ uno stampo” che vuole riprodotto nella vita degli uomini e vuole che vivano la comunione, come realtà unica, assemblata dall’amore, dalla concordia, vitalmente alimentata dalla grazia e dall’azione santificatrice dello Spirito Santo E’ questo il profondo desiderio di Cristo che prega il Padre : “ che siano uno come Tu sei in me , o Padre, e io in te, che siano anch’essi uno in noi “. Ed ecco un’altra apertura, quella della comunione con Dio; e ogni volta che facciamo il segno della croce, o riceviamo la benedizione entriamo in contatto con LaTtrinità, se il nostro pensiero vola a Lui e noi coltiviamo il desiderio di starGli vicino ( con la lode e il ringraziamento, di volergli parlare ( con la preghiera) di volerlo ascoltare ( leggendo il vangelo ). Ricorderemo che la Trinità è ‘u Signuri e che tuttavia sapremo omaggiare anche “ personalmente” cioè potremo creare un rapporto , con ” il Padre, il Figlio, e lo Spirito Santo “